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Recensione:“Generazione Hashtag – I giovani di – sconnnessi” |
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11/03/2017 | Il libro “Generazione Hashtag – I giovani di – sconnnessi” a cura di Maura Manca, di 190 pagine, edito nel 2016 dalla Casa Editrice Alpes, ed acquistabile al prezzo di 16 euro, mette in rilievo che i nativi digitali, come sono stati definiti alla fine degli anni novanta ed i primi del duemila, sono preparati per quanto riguarda l’apprendimento diretto ed indiretto ad utilizzare tutte le funzioni multimediali, a reinventare i mezzi di comunicazione, ridefinendo le funzioni e l’utilizzo del cellulare stesso, fornendogli un’identità attendibile.
Il cervello dei giovani di oggi è diverso da quello dei nativi cartacei, in quanto sono cresciuti nella tecnologia ed il funzionamento è basato su ritmi molto più accelerati rispetto ai nostri.
Tale aspetto ha comportato importanti cambiamenti da un punto di vista dei processi dell’organizzazione del pensiero, diventato sempre più sintetico e meno produttivo, andando ad interferire anche sul concetto di spazio – tempo, di attesa, di privacy e di condivisione, aprendo le porte ad un’identità condivisa.
Molti giovani sono alienati dalla tecnologia digitale come gli Smartphone, i tablet e volendo anche i Pc, come dimostrano i dati su questo fenomeno che si è molto diffuso, infatti la maggior parte di essi trascorre alcune ore a chattare come mezzo di comunicazione estraniandosi dal contesto familiare.
Tuttavia usano questi strumenti in maniera poco accorta, possono diventare vittime di soggetti malintenzionati come i cyberpedofili che carpiscono con molta abilità i dati del soggetto che cerca di chattare per sopperire al proprio stato di prostrazione, solitudine ed incomunicabilità con la famiglia, i cyberbulli che sono diabolici ed usano ogni escamotage per adescarli sulla rete, circuirli o addirittura minacciarli con ogni forma verbale portando le vittime di questi soprusi anche al suicidio, come riportano le cronache giornalistiche.
Di fronte a questi episodi che si verificano in rete, i genitori dei ragazzi di oggi, la scuola e gli operatori della comunicazione, dovrebbero interagire congiuntamente per aiutarli ad un uso corretto di questi strumenti tecnologici ed evitare tutto questo.
Biagio Gugliotta.
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