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Sette Comuni, una sola tradizione: il Carnevale. Raduno oggi a Lavello |
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5/03/2017 | Si chiude oggi il Carnevale di Lavello, che – con il suo tipico personaggio del Domino ed i suoi ‘festini’ (feste allestite da gruppi spontanei che offrono balli e convivialità) – è rientrato, per il secondo anno, nel patrimonio culturale intangibile, tanto da cominciare a divenire forte attrattore folkloristico e turistico dell’intera Basilicata; aggiungendosi (solo per citarne alcuni) a quelli di Satriano di Lucania, con la sua suggestiva “Foresta che cammina”, e di Aliano, con le sue “maschere cornute” raccontate anche da Carlo Levi nel suo celebre “Cristo si è fermato ad Eboli”.
Questa mattina – presso il Palazzo di Città – Lavello ha voluto raccogliere la volontà di sette comuni lucani di creare una rete istituzionale dei carnevali storici e demo-antropologici lucani, così da arrivare a creare un unico Carnevale a partire dal 2018: presenti i sindaci di Aliano, Cirigliano, San Mauro Forte, Satriano di Lucania, Teana e Tricarico, quest’ultimo comune capofila della rete; il sindaco di Lavello, Sabino Altobello; Patrizia Minardi, dirigente dell’Ufficio Sistemi culturali e turistici della Regione Basilicata; Mariano Schiavone, direttore generale dell’APT Basilicata, ed una delegazione dell’UNPLI Basilicata (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia). Punto forte del progetto: la rete come cardine; come strumento di collaborazione, cooperazione ed integrazione di esperienze istituzionali ed associative. Il punto d’incontro delle singole tradizioni, dell’identità di ogni singolo comune, che vuole rappresentare una nuova ambiziosa apertura a livello nazionale ed internazionale: da qui, l’importanza del lavorare insieme, al fine di creare un unico grande evento non circoscritto al Carnevale (nei tempi e nel territorio), grazie alla compartecipazione della Regione Basilicata e dell’APT. Sette comuni, in rappresentanza di un’unica Basilicata, che vogliono proporre un’offerta integrativa e complementare a quanto il territorio lucano già offre sul piano della cultura, della Storia, dell’enogastronomia e del turismo, verso ed oltre Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Da qui, la necessità – come ha sottolineato il direttore generale dell’APT, Mariano Schiavone – che questa rete di Carnevali si costituisca per mezzo di un atto notarile e che dia ufficialità a quella che vuole essere un’associazione (dotata di un vero e proprio comitato tecnico-scientifico) che intende oltrepassare i confini territoriali, regionali e nazionali. L’identità, quale frutto di incroci culturali, come patrimonio immateriale; e come tale, meritavole di essere tramandata nella sua autenticità: per questo – come ha precisato Patrizia Minardi, dirigente dell’ufficio regionale Sistemi culturali e turistici – la Regione Basilicata ha voluto creare una programmazione integrata per mezzo della piattaforma del patrimonio culturale intangibile, su cui censire i beni immateriali che costituiscono l’essenzialità della identità culturale lucana e dove le amministrazioni locali hanno un ruolo prioritario e propositivo.
Piccoli comuni come serbatoio di identità; patrimoni culturali, invece di “eventi”, che meritano la più giusta valorizzazione. Fondamentale la partecipazione dal basso, dei cittadini e delle associazioni: perché – come più volte ribadito – il Carnevale appartiene alla Basilicata ed alla sua gente, in quella che sarà la prima rete dei Carnevali in Italia.
Marialaura Garripoli
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