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Con presenza Lucana le liriche in lingua tarantina di Anna Vozza |
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23/01/2017 | Continuano gli appuntamenti dei Venerdì Culturali di Presenza Lucana, giunti al ventisettesimo anno, con la cartella dedicata a "I dialetti del sud". L'Associazione ha incluso nel suo programma la riunione come tutela e difesa delle lingue e dei dialetti per la "Giornata Nazionale del Dialetto e delle Lingue Locali”, nata da alcuni anni, e che si festeggia il 17 gennaio.
Il tema trattato è stato legato al dialetto tarantino.
La serata è stata dedicata da Presenza Lucana alla memoria di Tullio De Mauro, celebre linguista italiano, scomparso da pochi giorni.
“La lingua dialettale è ancora presente come capacità espressiva ed anche come materia per costruire poesia”.
Antonio Fornaro nella rubrica “Pillole di tarantinità” si è soffermato sul fenomeno del freddo a Taranto che aveva delle similitudini con quello della Basilicata: braciere, scaldaletto, cappotti in aggiunta alle coperte sui letti.
Dagli anni cinquanta il dialetto cominciò a essere demonizzato prima nelle scuole e poi nelle case. Per questo molti lemmi dell’uso comune
scomparvero, nel tempo.
L’idioma tarantino, diffuso maggiormente, nella città vecchia, riprese nuova linfa quando, con la nascita delle radio libere, poeti tarantini lo riportarono, dalla modulazione di frequenza, nelle case, con poesie, canzoni e racconti.
Un ricordo particolare è rivolto al poeta Domenico Candelli (A Lenga Longa) che, dalla frequenza di Radio Taranto Centrale, iniziò a declamare tre sue poesie, la domenica mattina, in una fortunata trasmissione dal titolo “La canzone napoletana e la sua storia” curata da me e inizialmente da Antonio Candelli. La trasmissione fu replicata, con l’aggiunta di nuove puntate, settimanalmente, per circa due anni su Radio Tele Luna e poi su Canale 99.
E’ appunto il verso facile e melodioso del maestro Candelli che dà gli stimoli giusti ad Anna Vozza per iniziare, circa trent’anni fa, un percorso che l’ha portata a scrivere circa 250 liriche, tutte di qualità: ricche di sentimenti, ricordi, descrizioni di luoghi (la spiaggia di Marechiaro) e tradizioni della nostra città.
Ciò che attrae di più in Anna è il suo modo spontaneo di recitare, a memoria, le sue belle liriche.
Roberto Missiani, nella sua relazione-intervista, ha colto i momenti migliori della poesia dell’autrice che, sollecitata, ha declamato alcune sue liriche, molto apprezzate dai soci di Presenza Lucana.
Presente all’incontro il maestro Nicola Giudetti che ha declamato una poesia che “A Lenga Longa” gli aveva dedicato.
Un breve intervento di Pino Pittaccio su alcune parole dialettali ha chiuso l’incontro.
Michele Santoro
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