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A Roma presentazione del volume dedicato al cardinale venosino De Luca |
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18/01/2017 | È stato presentato – presso la Biblioteca del Complesso della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme di Roma, lo scorso 16 Gennaio – il volume “Alla riscoperta del Cardinale Giovanni Battista De Luca, Giureconsulto” edito dalla venosina casa editrice Osanna [2016; ndr]. Un panel di nomi stimati quello che ha aperto all’illustrazione di questo memoriale dalla profonda impronta storico-culturale: il Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto emerito della Congregazione per l’Educazione Cattolica; il Prefetto Angelo Carbone, Direttore centrale per l’amministrazione del Fondo Edifici di Culto – Ministero dell’Interno; il prof. Giuseppe Dalla Torre, Presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano; il prof. Giovanni Battista Varnier, Ordinario presso l’Università degli Studi di Genova; il dott. Alessio Sarais, Viceprefetto aggiunto – Ministero dell’Interno; non ultimi, i curatori del volume: il prof. avv. Raffaele Coppola, Promotore di giustizia della Corte d’Appello dello Stato della Città del Vaticano; ed il dott. Ezio Lavorano, vice presidente Accademia “Cardinale Giovanni Battista De Luca”.
Tutto ruota intorno alla figura del giurista e cardinale italiano, nato a Venosa nel 1614, nominato da Papa Innocenzo XI uditore del Sommo Pontefice e da lui stesso elevato al rango di cardinale-presbitero del titolo di San Girolamo degli Schiavoni nel concistoro del 1° settembre 1681. Ed il volume vuole raccogliere gli atti del convegno, tenutosi a Venosa il 5 e 6 Dicembre 2014, in celebrazione del quarto centenario (1614-2014) della nascita del Cardinale De Luca. Intento è dare ampio respiro a quello che fu il “maggiore giurista italiano del Seicento”, tanto prodigatosi per il Diritto e la Giustizia. Dopo gli studi giuridici a Salerno e Napoli, De Luca si fece notare per le sue temerarie ed impavide prese di posizione a favore della legalità e contro l’abuso di potere dei feudatari del suo tempo, tanto da lasciare un profondo contributo per una società più giusta ed equa. Al servizio di Papa Innocenzo XI, De Luca ebbe un ruolo di spicco nel portare avanti il programma di riforma morale ed economica voluto dal Papa, tanto da essere ispiratore di numerosi provvedimenti dall’impronta giuridica (importante fu l’opera di rivitalizzazione della Congregazione della riforma dei Tribunali, all’interno della quale De Luca espresse il suo talento); il giurista venosino fu anche protagonista di altri importanti progetti di riforma papali, quali la lotta al nepotismo e l’abolizione del sistema delle immunità di cui godeva il clero. Un vero “riformatore dell’antico regime”, quale è stato definito, che contribuì attivamente al risanamento dello Stato Pontificio.
“L’evento tenutosi a Roma è stato fortemente interessante – spiega il dott. Ezio Lavorano, uno dei curatori del volume – anzitutto per l’essersi svolto in un locale di prestigio di proprietà del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, che custodisce – tra l’altro – l’Archivio delle Congregazioni Religiose soppresse dalle leggi del periodo post-unitario. Dalle relazioni sono emerse una serie di interessanti spunti di riflessione sulla figura e sull’opera del Cardinale De Luca, che sapremo valorizzare in ulteriori e successivi appuntamenti di studio e di ricerca; stiamo pensando, infatti, ad una nuova presentazione presso l’Università degli Studi di Bari, essendo il volume stato realizzato in collaborazione con il Centro Renato Vaccari della stessa Università. A Roma – continua il dott. Lavorano – abbiamo appreso che una copia stampata nel Settecento del suo “Theatrum veritatis et justitiae” è conservata proprio in questo Fondo Archivistico e che, per tutto l’Ottocento, l’opera è stata la base giuridica sulla quale si fondavano i pareri espressi dal Ministero. De Luca giureconsulto importantissimo, pilastro del Diritto italiano, ma soprattutto riferimento attuale. Per Venosa e la Basilicata questo rappresenta un ulteriore tassello nell’importante mosaico di personalità che caratterizzano il nostro territorio; personalità che, nel tempo, hanno saputo offrire numerose riconoscenze: lo stesso Cardinale, nel suo testamento, lasciava quasi tutti i suoi beni alla sua città natale. La Biblioteca di Venosa, tra l’altro – conclude il dott. Lavorano – conserva due importanti edizioni dell’”opus magnum”, una stampata a Padova nel 1713 e l’altra a Venezia nella seconda metà dello stesso secolo, e conserva anche una copia del “Dottor Volgare”, versione del “Theatrum” in lingua italiana, scritta al fine di rendere accessibile a tutti – attraverso l’uso della lingua volgare – quello che era il contenuto delle leggi e delle disposizioni legislative, altrimenti accessibili solo ad una ristretta èlite”.
Marialaura Garripoli
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