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Il MUSMA ricorda il maestro Kengiro Azuma |
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16/10/2016 | Una goccia d’acqua / nasce un attimo / svanisce un attimo / rimane meravigliosa /p ura forma invisibile / più che guardare / sentire un suono che / continua eterno nel silenzio.
Nella notte tra venerdì 14 e sabato 15 ottobre, a Milano, si è spento un grande amico di Matera, tra i maggiori e più amati artisti dell’arte contemporanea internazionale, il maestro Kengiro Azuma.
Lungo e profondo il rapporto del maestro giapponese con Matera, con la Basilicata e con il MUSMA, iniziato nel 2010 con la Grande Mostra nei Sassi a lui dedicata, promossa dalla Fondazione Zetema e dal Circolo culturale La Scaletta, curata da Giuseppe Appella. A partire da quella esperienza il legame con la città dei Sassi diventerà di anno in anno più fecondo. È sempre nel 2010 che la regione Basilicata acquista la grande scultura MU 765 G (La Goccia), collocata in uno dei luoghi simbolo della città, Piazzetta Pascoli. Numerose le opere donate dal maestro al Museo della Scultura di Matera, a partire da uno dei tre cancelli di ingresso, il cancello Porta della vita, installato nel 2010, perfetta sintesi della sua filosofia artistica. L’alternanza dei vuoti e dei pieni, il nulla e il tutto indivisibili e complementari, l’azione della mano dell’artista e di quella della natura sulla materia, tutto concorre a creare opere di lineare purezza, propagatrici di energia vitale.
Nato il 12 marzo 1926 a Yamagata, in Giappone, si arruola come kamikaze a 19 anni, ma il giorno in cui è pronto a sacrificarsi per la patria e per l’imperatore gli Americani lanciano la bomba su Hiroshima. Forte è la delusione del giovane Azuma che deciderà da quel momento di dedicare la sua vita all’arte. Nel 1956 arriva a Milano; a Brera frequenta per 4 anni i corsi di Marino Marini del quale, dopo il diploma, diventa assistente personale fino al 1979. A partire da questo momento l’arte di Azuma si allontana dal figurativo appreso dal maestro Marini e adotta un personalissimo linguaggio astratto, che costantemente guarda alla tradizione orientale e alla concezione filosofica Zen d’origine, con inevitabili richiami alla cultura occidentale d’adozione.
Ricordiamo inoltre la mostra organizzata al MUSMA nel 2011, 32 sculture realizzate a Matera nella bottega del caro amico Giuseppe Mitarotonda e nel forno Perrone, frutto dell’ininterrotto legame con l’artigianato, per lui che era figlio e nipote di artigiani del ferro. Numerosi sono stati i laboratori con gli studenti con i quali il maestro instaurava un rapporto esclusivo e di straordinaria empatia. La scultura La ragazza con colomba o Amicizia, donata dall’artista alla scuola P.G. Minozzi di Matera è il simbolo di questo indissolubile legame con le giovani generazioni.
«La scomparsa di Kengiro Azuma - ha commentato il Presidente della Fondazione Zetema Raffaello De Ruggieri - rappresenta la perdita amara di una personalità dell’arte legata a Matera da vincoli di vissuta amicizia e di partecipata cultura. Azuma, infatti, nelle sue frequentazioni materane aveva registrato l’energia scatenante della città, ricavando forti valori di emozioni e di ispirazione. Matera ha perduto così un altro autorevole compagno di viaggio nel suo percorso di costruzione di città culturale, in vista dell’imminente 2019. Per tale ragione, a nome della Fondazione Zetema e della comunità che rappresento porgo i sentimenti di profondo cordoglio ai suoi carissimi familiari».
«La scomparsa di Kengiro Azuma, che quest'anno aveva compiuto 90 anni – aggiunge il direttore del MUSMA Tommaso Strinati - rappresenta una perdita grave e dolorosa per il mondo della scultura contemporanea e soprattutto per la comunità materana, dove il maestro venne accolto con grande affetto e la sua presenza è e resterà viva. Confesso il rammarico di non aver fatto in tempo a conoscerlo di persona; Azuma resterà un punto di riferimento per la cultura contemporanea e per aver gettato un ponte tra la tradizione orientale e occidentale, un monito poetico al dialogo tra le arti e i popoli».
La cooperativa Synchronos, Mariella Larato, Brunella Miglio, Simona Spinella e Marcella Bruno, si unisce alle parole di cordoglio espresse dal presidente De Ruggieri e dal direttore Strinati e ricorda il maestro Azuma con assoluta riconoscenza.
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