|
Recensione:“The magic of belle isle”, un film di Rob Rainer |
---|
8/09/2016 | E’ disponibile in rete “ The magic of belle isle” di Rob Reiner, con Morgan Freeman e Virginia Madsen.
Monte Wildhorn, anziano scrittore di libri western, ormai stanco di scrivere e di vivere, dipendente dall'alcool e su una sedia a rotelle, si trasferisce per l'estate in una casetta sulle rive di un lago. Monte odia i cellulari “tutti quelli attaccati ai cellulari li sparerei”, ed esercita un fortissimo senso critico prima di tutto verso se stesso che lo allontana delle persone. In una piccola comunità che lo costringe a partecipare a funerali e cene e l’amicizia con una ragazzina di nove anni sveglia e caparbia, gli fanno ritrovare il gusto di vivere.
Monte, per occupare la casa sul lago, è costretto ad occuparsi del cane del padrone di casa, musicista in tourneè. La sua ruvidezza viene pian piano scossa dai vicini di casa, Charlotte O'Neil, una mamma divorziata con tre figlie, e Carl, un ragazzo ritardato. Tra lezioni di immaginazione alla piccola Finnegan O'Neil e la riscoperta di sentimenti dimenticati dopo la morte della moglie, Monte si convince che la vita può ancora sorprenderlo e che ha ancora qualcosa da donare agli altri. Lentamente smette di bere e si convince, come non si stanca di ripetere alla piccola Finnegan, che “ la mente è la più grande libertà”.
E Finnegan impara a “immaginare” ,” a rincorrere il proprio cuore”, “a non smettere mai di cercare quello che non c’è…”
“The magico of belle isle” ha una trama semplice, sentimentale nel senso più alto del termine, con personaggi fragili e delicati, che nell'aprirsi agli altri manifestano tutto il dolore passato senza pudori. Persone vere, non quei caratteri spigolosi che attraversano la maggior parte dei film in circolazione.
Freeman è un attore che lascia il segno in ogni ruolo che interpreta, perché è capace di passare con disinvoltura dai film d'autore ai blockbusters ,senza mai dimenticare di portare sul set la propria bravura e sensibilità.
Abilissimo il regista Rob Reiner, che ci ha regalato, tra gli altri, "Stand by me" ed "Harry ti presento Sally" , nel mantenersi sempre in bilico sul crinale delle emozioni, senza mai scadere nel sentimentalismo, capace di regalare a Freeman e al cane Ringo, ribattezzato Macchia da Monte “ perché i cani non possono avere il nome di uno dei Beatles”, duetti esilaranti. Reiner aggiorna il genere "riscoperta della vita" con eleganza e buon gusto, e la bellezza dolce e ammorbidita di Virginia Madsen conferisce a Charlotte una vena sensuale e malinconica .Mostra coraggio nel dirigere e produrre un film apertamente sentimentale, senza personaggi estremi o provocazioni spesso inutili ma che fanno tendenza.Reiner , Freeman e la Madsen hanno talento e classe da vendere e il risultato dà loro pienamente ragione. Menzione di merito va a Flora, la più piccola delle O Neil, e al suo amico immaginario l'elefante Tony che riportano Monte alla macchina da scrivere.Sì perché Monte non scrive al computer e ascoltate con attenzione il perché vedendo il film.
Consiglio ai miei pazienti lettori questo film semplice e ben fatto che non si stanca di ricordarci che la scrittura, i libri sono” gli amici più fidati, capaci perfino di stare zitti quando abbiamo bisogno di riflettere”.
Bella 8 settembre 2016 Mario Coviello |
| | |
archivio
E NEWS
|
WEB TV
|