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Il 22 Agosto la tratta della ferrovia Rocchett –Avellino riapre ai treni storici |
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20/08/2016 | La prima tratta della ferrovia Rocchetta – Avellino riapre ai treni storici.
Alle 14.45 di lunedì 22 agosto, grazie all'iniziativa della Fondazione FS, il primo convoglio, proveniente da Foggia, fermerà nella stazione di Rocchetta Sant’Antonio con destinazione Conza – Andretta, da dove ripartirà per il viaggio di ritorno alle 19.55.
Sarà il primo treno a ripercorrere gli storici binari, chiusi al traffico dal 2010, riaperti dopo i lavori di riqualificazione realizzati grazie alla Fondazione FS e Rete Ferroviaria Italiana.
Intervento completato sui primi 40 chilometri della linea.
Altri treni storici si aggiungeranno nelle giornate del 23, 26 e 27 agosto, in occasione dello “Sponz Fest” di Calitri, la kermesse artistica diretta da Vinicio Capossela e dedicata quest’anno proprio alla riapertura della storica linea ferroviaria.
I passeggeri sperimenteranno il fascino delle storiche carrozze Centoporte – risalenti agli anni ’20 e ’30 e Corbellini - degli anni’50 e – trainati da una locomotiva diesel degli anni 60 - potranno vivere l’esperienza di un viaggio indietro nel tempo, nel cuore verde dell’Irpinia.
Possibile anche l’acquisto a bordo del treno, senza sovrapprezzo, compatibilmente con la disponibilità di posti.
Il costo del biglietto di corsa semplice Foggia – Conza o viceversa è di 5 euro; 2,5 euro quello fra Rocchetta e Conza o viceversa.
I bambini fino a 6 anni di età viaggiano gratuitamente.
La linea Avellino–Rocchetta Sant'Antonio, inaugurata nel 1895 per volontà di Francesco De Sanctis, è lunga 120 km e attraversa le regioni Campania, Basilicata e Puglia, percorrendo le valli del Sabato, del Calore e dell’Ofanto e passando dai 217 metri sopra il livello del mare di Rocchetta ai 672 metri di Nusco.
Lungo il percorso si incontrano 31 stazioni, 58 tra viadotti e ponti metallici e 19 gallerie, manufatti di pregevole -e talvolta unico- valore architettonico e ingegneristico.
"Un binario tanto tortuoso quanto affascinante e che ricama, inserendosi perfettamente nel verde del territorio .Una ferrovia dei silenzi, per i paesaggi ampi e riposanti che offre dal finestrino del treno. Una grande opportunità turistica per questi territori e che meritava l'investimento da parte della Fondazione FS ", commenta il Direttore della Fondazione FS Italiane, Luigi Cantamessa.
(*) I Binari senza tempo sono linee ferroviarie che attraversano spettacolari paesaggi tra natura e arte della provincia italiana e per questo individuate come un vero e proprio museo dinamico. Tra queste, la Ferrovia del Lago, da Palazzolo sull’Oglio a Paratico/Sarnico sulle rive del Lago d'Iseo; la Ferrovia della Val d’Orcia, da Asciano a Monte Antico nell’incantevole paesaggio delle Crete Senesi; la Ferrovia del Parco, da Sulmona a Castel di Sangro, la seconda linea più alta d'Italia dopo il Brennero passando per Roccaraso e i boschi della Majella; la Ferrovia dei Templi, da Agrigento Bassa a Porto Empedocle, tra i Templi della Magna Grecia; e la Ferrovia della Valsesia, da Vignale a Varallo, attraverso una delle valli alpine più pittoresche d’Italia, ai piedi del Monte Rosa.
Nel 2015, secondo anno di attività dei treni storici sui Binari senza tempo, nelle sole cinque linee già riattivate sono stati organizzati 86 eventi con oltre 32mila turisti con un incremento di viaggiatori turisti del 60% rispetto allo scorso anno.
"Un progetto Turistico per la valorizzazione del Turismo lento - propone Fernanda Ruggiero consulente turistica e Presidente della Onlus La Strada dei Fiori e delle Preghiere di San Fele che da anni segue da vicino l'evolversi di questa riapertura partecipando attivamente a tutti gli incontri con le tante associazioni impegnate in questa rinascita - numerose associazioni con Vinicio Capossela - continua - nel 2015 a San Tommaso del Piano abbiamo annunciato questa volontà, allora più di trecento persone arrivarono con pullman ed auto per partecipare e cantare con gli amici irpini e lucani, lunedì saremo in tanti,tantissimi e questo non può che rendermi felice. Da irpina di origini e oggi lucana per scelta, credo moltissimo nello sviluppo di questa ferrovia, troppe volte mi sono ritrovata in fila di sera sull'Ofantina con bisarche stracolme di auto, in una strada che oggi non riesce più a contenerle, il treno, questo treno, permetterebbe a tanti di compiere in tranquillità il viaggio verso Foggia o verso Avellino e aiuterebbe i numerosi amministratori locali interessati a ricevere un turismo ecosostenibile,motore di sviluppo di questi incontaminati nostri territori !!! ".
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