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il 19 e 20 quarta edizione di “Lagonegro tra arte e mistero" |
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13/08/2016 | L’associazione culturale “A Castagna Ra Critica”, con sede in Lagonegro alla via S. Rocco, nei giorni 19 e 20 agosto c.a., rappresenterà nel borgo antico di Lagonegro “Lagonegro tra arte e mistero…a spasso nel borgo delle trentatrè chiese” IV edizione, evento inserito negli appuntamenti dell’agosto lagonegrese.
Tale manifestazione trae origine dalla volontà di valorizzare un’opera lirica “La finta giardiniera”, che fu commissionata a Wolfgang Amadeus Mozart probabilmente dal principe elettore bavarese Massimiliano III, e venne rappresentata per la prima volta al Teatro Cuvilliés di Monaco di Baviera nella stagione di carnevale del 1775. Il libretto denominato “Dramma giocoso in tre atti”, il cui autore si presume sia Giuseppe Petrosellini, è basato su un testo di Ranieri de’ Calzabigi, che fu messo in musica dal compositore napoletano Pasquale Anfossi.
La particolarità (curiosità!) dell’opera lirica in questione consiste nel fatto che risulta interamente ambientata a Lagonero (!!!) e che uno del personaggi presenti nel libretto d’opera è “ il potestà di Lagonegro Don Anchise”.
La direzione musicale è stata affidata, per l’occasione, al maestro Luigi Di Miele (“Associazione Clementi” di Silla di Sassano); i cantanti sono Tiziana Galdieri (soprano) e Luigi Strazzullo (tenore).
Nel corso di entrambe le serate (19 e 20) si svolgerà, come da tradizione, un teatro itinerante organizzato da “A Castagna Ra Critica” e dall’associazione teatrale locale “Attiva-Mente”, con la rappresentazione dell’opera “Il cavaliere errante” (soggetto di Milena Falabella, sceneggiatura e dialoghi di Gianluigi Pagliaro).
Tale spettacolo ha come obiettivo il far riscoprire e scoprire una fase importante della storia locale. Esso prende le mosse da un’antica leggenda del luogo, laddove si narra del furto subito dagli ambasciatori di Federico Barbarossa di un calice e di una pergamena. Su questo antefatto si innesta un reale personaggio storico , il cavaliere Pompeo Ovidiano, vissuto alla fine del XV sec., il quale ottenne, insieme ad altri quattro cavalieri di ventura, il riscatto di Lagonegro dal giogo feudale e la concessione di “dodici privilegi”.
La storia di scene fa sì che il menzionato cavaliere, con l’ausilio di fantasmi che incontra lungo il percorso (tratti da antiche leggende), ritrovi il calice e la pergamena in precedenza trafugati.
Lo spettacolo tende a far rivivere l’antico borgo medioevale di Lagonegro, cercando di coinvolgere la spontanea partecipazione dei cittadini locali e dei visitatori, offrendo loro le meraviglie delle viuzze antiche e delle chiese, che si susseguono in un’atmosfera di autentica suggestione.
I visitatori completeranno il loro viaggio “tra Arte e Mistero” degustando alcune delle prelibate pietanze (opportunamente rivisitate da pasticcieri professionisti) presenti nel ricettario di Antonio Camuria, ultimato in Lagonegro nell’agosto del 1524.
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