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Senise, incontro su ‘La Cultura Lucana tra Oinos e Lekne. La terra del vino’ |
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6/08/2016 | Serata culturale a Senise nella suggestiva piazzetta San Francesco con il convegno organizzato dall’Associazione ATHENA PARTHENOS dal titolo “ La Cultura Lucana tra Oinos e Lekne, “ La terra del vino”. L'argomento trainante della serata è stato incentrato sugli "ENOTRI", ossia il popolo che visse in Lucania in età pre-coloniale, ricordato anche per il suo antico culto del vino, e da cui molto probabilmente la nostra terra trasse il nome, cioè Enotria. Al tavolo dei lavori archeologi, politici ed esperti del territorio che hanno relazionato su temi specifici del convegno. Dopo l’introduzione da parte dell’organizzatrice e segretaria della nascente associazione Serena Fucci, hanno preso la parola tutti gli ospiti presenti a partire dalla consigliera comunale Amendolara che nel porgere i saluti del sindaco e del consiglio comunale ha rimarcato l’importanza degli argomenti da trattare a riguardo del vino e della lavorazione della ginestra che” ci consentiranno di approfondire le nostre origini e la nostra cultura” attraverso l’unione tra storia, ecologia e arte”. Ad entrare nel vivo del convegno ci ha pensato la presidente dell’Associazione Maria De Lorenzo che ha presentato la nascente associazione e i suoi colleghi presenti, partendo dalla spiegazione del logo. Due interventi tecnici al riguardo del territorio lucano, archeologia e storia sono stati fatti dalla presidente del Collegio dei Probiviri Ada Preite e dall’ercheologo della Sapienza di Roma Francesco Tarlano che hanno relazionato su temi specifici del convegno. La Preite come archeologa,tra le altre cose, si occupa del Museo Archeologico Nazionale della Siritide e nello specifico degli Enotri, in particolare della Valle del Sinni e del territorio di Chiaromonte: “ considerate le mie competenze scientifice – ha esordito la Preite - vi parlerò della parte più antica dell’Enotria e non solo,perché ho tentato anche di allargarmi nella considerazione della conoscenza dell’uso del vino anche in ambito mediterraneo”. L’archeologa fata questa premessa ha sviscerato il tema aiutandosi con delle slaitse partendo dalle prime testimonianze di domesticazione dei semi di vite che veniva coltivata. “ In Basilicata le testimonianze più antiche di vinaccioli provengono dall’Incoronata di Metaponto e da Pantanello”. La relazione poi è continuata con illustrazioni di strumenti e anfore per la conservazione del vino. Subito dopo è toccato all’archeologo Francesco Tarlano che ha relazionato sull’importanza del prodotto vinario nel mondo lucano, dalla fine del periodo Enotrio fino ad arrivare a tutto il periodo romano. Annibale Formica, direttore del Museo della cultura Arbèreshe di San Paolo Albanese che ha argomentato sulle antiche tradizioni lucane per quanto riguarda il tessuto e la ginestra che è una pianta arbustiva sempreverde con un cespuglio folto e tondeggiante, rami cilindrici, verdi e foglie rade e oblunghe. Tessuti grossolani venivano ricavati soprattutto in Basilicata e in Calabria. Diverse sono le testimonianze sulla lavorazione della ginestra in Basilicata. Presente il deputato Cosimo Latronico che ha relazionato sul Parco della Magna Grecia e il recupero dei beni lucani. “L'idea di istituire un ‘parco della magna Grecia’ - ha detto Latronico - intende alimentare questa dinamica e questa sensibilità per coinvolgere, prima ancora della sua istituzionalizzazione, una modalità operativa e creativa tra soggetti pubblici e privati”. “Investire in cultura è una modalità vincente per promuovere sensibilità e territorio come dimostrano tante nuove e belle esperienze in tante parti del paese. Il brand della magna Grecia insieme a quello di Matera può destare interessi e progetti di valorizzazione delle vocazioni dei terrori interessati”. Piero Lacorazza ha parlato del progetto “ Scaviamo il Futuro”. Progetto di formazione, ricerca, e sviluppo turistico per il censimento, la conoscenza, la valorizzazione e la tutela del patrimonio archeologico lucano e del relativo contesto rurale e paesaggistico, da sviluppare e legare con altri progetti di valorizzazione regionali. Valorizzazione attraverso l’archeologia delle attività produttive legate al territorio (turismo, animazione culturale, produzioni tipiche e artigianato). Al termine dei lavori l’artista Gianfranco Filo ha dipinto con il vino sulle tele delle ginestre e in chiusura degustazione di buon vino per tutti.
Vincenzo Terracina
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