La scomparsa di Marino di Teana fa rivivere il ricordo intenso, grato seppur triste, di una personalità di forti connotazioni umane,artistiche e culturali, poliedrica e non definibile in una specifica categoria. Architetto, scultore,poeta,filosofo con l’entusiasmo e la passione di chi cerca continuamente,con il senso forte dello stupore verso il mondo ,che lo circonda e quello che lui vagheggia ,con la meraviglia del vedere,del toccare, dell’ascoltare,con la capacità di porsi in dialogo continuo con gli altri. Partito da Teana quale “garzone”,che portava gli animali al pascolo,addetto alla raccolta delle fascine per fornaci da calce in Francavilla sul Sinni raggiunge il padre a Buenos Aires,dove ci cimenta in cantieri quale muratore. Ben presto,però,esprime la sua vocazione di artista,incoraggiato da emigrati intellettuali italiani,che scoprono in lui qualità eccezionali. E non sbagliarono. La sua vita è costellata di titoli accademici e riconoscimenti di prestigio in Argentina, Francia,Germania,Spagna,Svizzera, paesi nei quali sono presenti numerose sue sculture monumentali. Avvertiva,però,la “distrazione”,verso di lui, delle Istituzioni della sua regione: la Basilicata ed io, quale occasionale interlocutore, fui impressionato dal senso di malinconica tristezza con cui parlava della sua “terra”,e ammirato, ad un tempo, della sua straordinaria produzione artistica in Europa,in America ed in Asia. E l’iniziativa, che nel 1989,quale Presidente dell’Assemblea Regionale potei assumere,c on corale adesione dell’Ufficio di Presidenza e del Consiglio Regionale, di una “mostra” di opere artistiche significative di Marino,qui a Potenza,con la collaborazione,preziosa, dell’Università di Basilicata,fu occasione per far conoscere la sua arte e la sua poliedricità, in Basilicata. Il ricordo mi riporta alla emozione di Marino,il quale nella affollata Aula Magna della Università, mi confidava della sua fortissima emozione,nel ritrovarsi, per la prima volta tra i suoi conterranei lucani ed in particolare tra i suoi compaesani,numerosissimi,teanesi. “Non mi sono commosso mai tanto in vita mia” ripeteva! Animo sensibilissimo , persona semplice di animo e di tratti,uomo ed artista sempre,che amava questi pensieri: “la gente semplice è un diamante grezzo.Può comprendere tutto,non ha pregiudizi”. Forte il suo senso di religiosità verso l’arte e la vita. “ L’arte è senza dubbio una fede –scriveva- e questa fede è ciò che dà impulso alla mia vita” E qui piace ricordare,ancora, l’origine della sua semplicità, rimasta sempre autentica: “Mi sento ancora un pastore nell’animo: amo la natura e tutte le cose belle: le piante, gli animali,le pietre”. Gratificante è stata per me,sempre ,in seguito,la consuetudine di rapporti con una persona di tali qualità umane e spessore intellettuale e la sua scomparsa mi è motivo,profondo,di condivisione del grande cordoglio suscitato.
Mario di Nubila - ex Senatore -
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