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Matrimoni nella antichità |
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20/06/2016 | Scorrendo l’albero genealogico della mia famiglia e prendendo in considerazione le notizie riportate dalla fine del 1500, quando fu resa obbligatoria (Concilio di Trento) la tenuta dei registri per le nuove nascite, i matrimoni e le morti, ho potuto conoscere le tante famiglie scelte dai miei antenati per formare una famiglia e permettere la prosecuzione della genealogia.
Generalmente famiglie benestanti cercavano casati simili ai loro per fare sì che il patrimonio aumentasse così come il prestigio.
I primi dati sulla famiglia Molfese in Basilicata risalgono al 1220( V.Verrastro), in seguito vi sono poche notizie riportate solo su pergamene1400(Gigante), atti notarili o qualche altra memoria scritta sottratta alla distruzione del tempo.
I primi dati completi utilizzabili si rifanno, come abbiamo detto, a quanto stabilito dal Concilio di Trento, nel quale fu reso obbligatoria la tenuta dei registri da parte della chiesa riguardo la popolazione.Il fine era quindi di conoscere il numero degli abitanti che potevano partecipare con il loro contributo in danaro,anche se modesto, a mantenere l’apparato dello stato già allora molto costoso.
Le famiglie con le quali i miei antenati capostipiti si sono imparentati sono riportate di seguito e si evince come i casati venivano scelti in luoghi vicini, accessibili con i mezzi del tempo e con precise caratteristiche già illustrate. Se avessimo avuto qualche ambasciatore che girava per motivi di servizio per l’Italia o per l’Europa forse avremmo potuto annotare qualche nome di importante famiglia tedesca , inglese o spagnola.Questo non è avvenuto,in quanto le famiglie riportate erano per lo più di località vicine . Le famiglie di seguito segnate(soloalcune)LUFRANO,CECINELLI,GAGLIARDO,PANEVINO,ROSSI,GIOCOLI,PEPE,MARCONE,SIDERIO,CAROPRESO,RANONE, CAMODECA, ROCCO, rappresentavano famiglie di spicco, specie di paesi vicini ,che ben accoglievano le proposte da gentiluomini di paesi confinanti o limitrofi che volevano impalmare la loro figliola.
Dopo le interminabili discussioni circa la dote da assegnare,si formulavano per iscritto i capitoli matrimoniali ,mediante i quali le famiglie stabilivano i beni mobili ed immobili che avrebbero reso lieta la loro unione.
Purtroppo circostanze particolari non hanno permesso alla nostra famiglia di conservare documenti importanti, in quanto tra la prima metà dell’800 ed i primi del 900 i documenti importanti, le suppellettili d’epoca, i quadri,le argenterie patrimonio della famiglia, conservati per secoli nella casa, sono andati dispersi per incuria di qualche erede, che ha completamente mostrato disinteresse a conservare reperti che per secoli erano stati patrimonio ed appannaggio della nostra antica casa.
Ci auguriamo che nei vari registri di notai e di archivi storici potremo trovare parte dei documenti andati perduti e poter così completare la storia della famiglia MOLFESE presente in Basilicata già dal 1200.
Antonio Molfese, medico giornalista
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