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Acquedotto Lucano,saranno avviati a luglio due programmi di investimento |
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9/05/2016 | Saranno avviati a luglio due programmi di investimento sulle reti e gli impianti di Acquedotto Lucano per un importo complessivo di 391 milioni di euro. Si tratta di fondi del Programma Operativo Fesr 2014-2020 e di quelli compresi del Patto per la Basilicata, sottoscritto il 2 maggio scorso a Matera.
La dotazione del Fesr è di 50 milioni di euro per le reti e gli impianti idrici; il Patto per la Basilicata presenta per le opere idriche una dotazione complessiva di 341 milioni di euro da destinare alla ottimizzazione del sistema di depurazione ed a quello della adduzione. Tre le categorie di interventi strategici che rientrano in quest’ultimo programma: potenziamento del sistema di collettamento e trattamento dei reflui urbani (138,5 milioni di euro); ottimizzazione del sistema di adduzione del Servizio idrico integrato (171,5 milioni di euro); l’adduzione primaria della risorsa idrica, ovvero le dighe e i grandi adduttori (31 milioni di euro).
Confermate pertanto le previsioni auspicate e illustrate nel corso dell’ultima assemblea dei Soci di dall’Amministratore Unico, Michele Vita. “Grazie a questi investimenti – ha affermato Vita - le attività di Acquedotto Lucano, in qualità di soggetto attuatore, a partire dal mese di luglio subiranno una importante accelerazione che porterà una sensibile riduzione dei costi gestionali ed il raggiungimento di un più elevato standard di qualità del servizio offerte alla comunità lucana. Naturalmente, si tratta di interventi che richiederanno una gradualità di esecuzione. In particolare, per quanto riguarda la depurazione, saranno risolti i problemi storici di funzionalità dei depuratori e delle reti fognarie che hanno determinato le procedure di infrazione nei confronti delle Regioni ma, soprattutto, il sistematico efficientamento ed adeguamento delle apparecchiature garantirà vantaggi sia sul fronte ambientale sia su quello dei costi energetici”.
Gli interventi sugli schemi idrici, invece, porteranno alla ulteriore interconnessione degli schemi con la città di Matera servita anche dallo schema del Frida ed al collegamento tra lo schema del Marmo e quello del Vulture.
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