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Oggi e domani la festa della Madonna della Stella a San Ccostantino Albanese |
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7/05/2016 | Si svolgeranno, nei giorni 7 e 8 maggio, le celebrazioni in onore della Madonna della Stella, protettrice della Comunità di San Costantino Albanese. Quest'anno ci onorerà della sua presenza il Vescovo dell'Eparchia di Lungro S.E. Donato Oliverio.
La statua, dopo la messa che verrà celebrata alle 10,15 della domenica, verrà portata a spalla nel santuario dedicato alla Madonna e situato a monte dell’abitato.
Il cuore delle celebrazioni in occasione della festa Madonna della Stella è rappresentato dall’accensione di caratteristici pupazzi denominati “Nusazit” che sono messi su un palco nella Piazza principale del paese, posta di fronte alla Chiesa Madre, e accesi al momento in cui la Madonna è portata fuori dalla chiesa, alla fine della messa e prima dell’inizio della processione diretta al Santuario.
I pupazzi antropomorfi di cartapesta sono costruiti con opportune intelaiature (armaxhi) di legno, e sono poi vestiti con i costumi raffiguranti elementi del folclore locale. Tali pupazzi sono riempiti opportunamente con polvere pirica e razzi al fine di generare un moto (in alcuni rotatorio intorno al proprio asse in altri di altro tipo) che si conclude per ognuno di essi con la detonazione finale.
Si tratta di pupazzi a grandezza naturale che raffigurano i seguenti personaggi: una donna (nusja), un pastore (kapjel picut), due fabbri (furxharet) e il diavolo (djallthi).
La donna è vestita con il costume di gala albanese; l’uomo, vestito con il tradizionale costume con il cappello a punta, porta due forme di ricotta; il Diavolo, solitamente raffigurato secondo l’iconografia locale, cioè con due facce, quattro corna, i piedi a zoccolo di cavallo (Këmb rrutullore), porta in mano una forca (furrçilja) e la catena del paiolo (Kamastra);
I primi ad essere “accesi” sono due pupazzi raffiguranti i fabbri (furxharet) intenti a lavorare su di un incudine, successivamente vengono innescate le micce dei restanti “personaggi” nell’ordine: il pastore (Kapjel picuti) la donna (nusja) ed infine il pupazzo raffigurante il diavolo (djallthi).
Oltre ai Nusazit, in occasione della festa, viene preparato un altro pupazzo in cartapesta ed imbottito di polvere pirica, raffigurante un cavallo col Cavaliere (Kali) pieno anch’esso di petardi, che viene acceso la sera della vigilia della festa in piazza.
Il cavallo con il cavaliere ha un telaio rettangolare ed è trasportato con passo saltellante da un uomo posto al suo interno. I petardi, collocati attorno al telaio rettangolare, sono posti in modo da non arrecare alcun danno al volontario che trasporta il cavallo.
La tradizione dei Nusazit non ha altri esempi in Italia ed è per questo che attira numerosi turisti, affascinati anche dalle tradizioni e dalla cultura arbëreshe, che si sono conservate inalterate per cinque secoli. L’Etnomuseo della cultura arbëreshe, le splendide icone bizantine della Chiesa Madre, la conservazione dell’antica lingua, il folclore e i preziosi costumi tradizionali, sono solo una parte del grande patrimonio storico e culturale del nostro paese, tutto da scoprire e da vivere.
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