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A Roccanova 'Donne...a parole' per celebrare l'8 marzo |
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9/03/2016 | Donne a “parole”. Questa il tema dell’incontro che si è svolto ieri a Roccanova. Un inconsueto ma accattivante modo di celebrare l’8 marzo dando voce alla femminilità nella poesia.
Binomio decisamente interessante quello scandagliare in versi le diverse anime delle donna moderna: descritta come moglie, madre, compagna, lavoratrice, politica ma anche e soprattutto come donna capace di narrare con fine sensibilità, e in lirica, piccole storie quotidiane o grandi drammi sociali. E l’incontro-intervista con la poetessa locale Clelia Amorosi - a cura della brava giornalista Mariapaola Vergallito - a far emergere queste peculiarità. A delineare con chiarezza il suo mondo poetico-contadino, a costruire un rapporto con una natura più benigna che matrigna con espressioni e accenti velati da una quieta e serena malinconia.
La poetessa che è stata premiata dall’Amministrazione Comunale – organizzatrice della manifestazione - per l’encomiabile impegno nell’arte dello scrivere - ha pubblicato il libro “Vivere d’illusione” ed è in procinto di pubblicarne un altro per l’estate.
A fare da cornice a due dei componimenti dell’autrice: “T’aspetterò” e le “Le quattro stagioni” (medaglia d’oro) lette dal consigliere Maria Grazia Collarino, quelle dei ragazzi del Centro di Aggregazione Giovanile che hanno emozionato il pubblico in sala con “La ballata delle donne” di Sanguineti - recitata con grazia da Rosa Malaspina - l’”Inno alla donna” di Alda Merini nella lettura appassionata di Mariapia Libertella; e Michele Varraso unico maschio, mascotte dell’iniziativa che coi suoi versi antichi eppur moderni sulla figura della donna tratta dal Talmud ha commosso i presenti.
L’Assessore alla Cultura, Maria Luisa Emanuele, ha ben coordinato le voci degli altri ospiti e espresso l’impegno e la passione politica dell’intera assise comunale - quasi tutta al femminile – e la necessità di trovare sempre più momenti di confronto e di dibattito pubblico per impedire l’isolamento dovuto all’uso improprio e sfrenato dei social media.
L’insegnante Agata Sinopoli originaria della Sicilia, ma trapiantata in Basilicata fin dagli anni Sessanta, ha descritto le differenze tra la donna siciliana dell’epoca e quella lucana. Da questo quadro sono venute fuori due figure distinte e separate: una più cittadina e l’altra più umile e dedita all’agricoltura ma fiera ed intelligente. La maestra siciliana ha adottato non solo gli alunni ma anche le loro mamme e insieme a quest’ultime è stata promotrice delle numerose lotte sociali sul divorzio e l’aborto. La sua lunga attività nel campo scolastico durante le battaglie civili e politiche a fianco del marito sindaco Alessandro Zaccara l’ha resa la memoria storica del paese.
L’imprenditrice giovanissima, Sara Maria Collarino, neo laureata e produttrice vitivinicola nell’azienda “Torre Rosano” ha sottolineato – pur con tenacia ed ottimismo – la difficoltà di misurarsi in un campo così vasto ed in continua espansione offrendo la sua produzione di vini dal marchio Igt, le conserve, e tanti altri prodotti biologici frutto di un lavoro di ricerca e di profondo amore per il territorio.
La serata è terminata tra le mimose e con le strofe di Clelia “Donna” - giovane nipote dell’artista - dedicate al tocco sublime della figura femminile.
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