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Recensione:il libro di Lapo Feri “Un uomo normale” |
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19/02/2016 | Il libro di Lapo Feri “Un uomo normale” di 410 pagine, edito dalla Ibiskos Editrice Risolo, ed acquistabile al prezzo di 13 euro, parla di un veterinario Eracclito figlio di un americano e di un’italiana, una persona normale che è costretto ad inventarsi un sistema personalissimo per poter gestire le emozioni e non essere travolto e cerca di resettare il proprio cervello, per catalogare le sensazioni e le cose che gli succedono.
Tutto sembra sotto controllo fino a quando conosce una cameriera di un noto locale frequentato prevalentemente da gente ricca che le elargisce laute mance.
Essa si chiama Maria ed ha i suoi segreti come tanti, un’esistenza in bilico ed un omicidio.
L’incontro con lei cambierà il protagonista e le persone con le quali interagisce.
Nel libro Eraclito viene descritto come una persona che ha una capacità singolare di scomparire con il pensiero o fisicamente con una discussione, da una festa da un bar o dalla vita di una donna che dimostra alterazioni particolari, ed ha una sua vita e nessuno può cambiarla o penetrarvi dentro profondamente.
Sembra che la realtà graviti intorno a lui senza alterare gli equilibri stabili costruitisi faticosamente negli anni.
Il ripetitivo e solenne movimento di rotazione della terra attorno al proprio asse, il sorgere ed il tramontare del sole nel susseguirsi delle stagioni, lo scorrere di un fiume ecc.
Il libro nel suo complesso è invitante alla lettura per gli spunti di riflessione che offre al lettore soprattutto per la scorrevolezza e chiarezza espositiva.
Biagio Gugliotta
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