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La ricchezza dell’Italia. Stato e mercato per uscire dalla crisi |
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11/02/2016 | Quarto ed ultimo appuntamento del ciclo “Questioni post nittiane” organizzato da Fondazione e Associazione “Francesco Saverio Nitti”. La crisi, i suoi effetti, le soluzioni e il futuro dell’economia italiana saranno al centro dell’ incontro previsto a Melfi, per sabato 13 febbraio 2016, al Centro Culturale Nitti (vico San Pietro snc).
Alle ore 17 ne parlano Giovanni Vetritto (dirigente generale alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, autore della biografia di Francesco Saverio Nitti, Rubbettino 2013), Innocenzo Cipolletta (Presidente Università di Trento e UBS Italia, autore del libro “In Italia paghiamo troppe tasse. Falso!”, Laterza 2014), Franco Caramazza (Segretario Generale dei Cavalieri del Lavoro). Introduce Stefano Rolando (presidente Fondazione “Francesco Saverio Nitti”).
A ormai quasi dieci anni dallo scoppio della crisi mondiale innescata dalla bolla speculativa dei mutui subprime l’Italia stenta a ritrovare la strada dello sviluppo.
L’adozione, a inizio degli anni ’90, di alcune ricette mainstream di politica economica ha consentito di fare giustizia di una serie di irrazionalità, inefficienze e parassitismi della politica economica nazionale; ma ha largamente fallito rispetto alla aspettativa di animal spirit del capitalismo che spontaneamente avrebbero scatenato una tensione alla crescita economica e una capacità di rilevare il ruolo fino ad allora ricoperto dallo “Stato imprenditore”. Con il risultato di una scomparsa della grande industria, di una maggiore difficoltà del sistema a produrre posti di lavoro, di un avvitamento della “crisi fiscale” dello Stato, di una bassissima dinamica di sviluppo, di persistenti colli di bottiglia anticoncorrenziali di cui non beneficia più il monopolio pubblico ma spesso un capitalismo privato predatorio.
Tutto ciò ripropone l’attualità delle ricette nittiane di un equilibrio tra produzione pubblica e produzione privata? Abbiamo forse ecceduto nella sottovalutazione di una corretta e più moderna (ma sostanziosa ed efficace) politica economica, dopo anni di celebrazione del solo spontaneismo del Mercato? Quale Stato, quanto Stato dopo la disillusione del “tutto privato” degli ultimi decenni? Come sostenere con politiche pubbliche adeguate le vocazioni produttive e industriali del Paese, quelle tradizionali e quelle più innovative (dall’agroalimentare alla meccatronica) senza ricadere nel vecchio protezionismo inefficiente? Come uscire dal credit crunch, che il sistema finanziario tende a negare ma che le imprese, soprattutto piccole, soffrono quotidianamente sulla loro pelle? Come guardarsi da una semplicistica corsa ai lavori pubblici, tradizionale ultima spiaggia di una politica senza idee che porta solo dissesto territoriale, come magistralmente spiegato da Nitti un secolo fa?
Ne discutono Innocenzo Cipolletta, già Direttore Generale di Confidustria negli anni ’90 ed oggi Presidente dell’Università di Trento e di UBS, Stefano Rolando, Presidente della Fondazione Nitti, Franco Caramazza, Segretario Generale dei Cavalieri del Lavoro. Modera Giovanni Vetritto, Segretario del Comitato Scientifico della Fondazione Nitti.
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