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Recensione del libro di Nino Guidi ed Oreste Verrini “ La via del volto santo” |
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5/12/2015 | Il libro di Nino Guidi ed Oreste Verrini “ La via del volto santo” di 157 pagine, edito dalla Casa Editrice Le Lettere, ed acquistabile al prezzo di 14,50 euro, mette in rilievo che La Via Romea, ormai a tutti nota come Francigena, fu per molti secoli la via maestra per eserciti, mercanti e soprattutto pellegrini in transito attraverso l’Europa e diretti verso i luoghi sacri più importanti per la fede: Santiago di Compostela, Roma, la Terra Santa. L’Italia e città importanti come Piacenza, Fidenza, Pontremoli, Lucca, Siena e Roma furono percorse da molte persone che si spostavano nei due sensi. Eserciti con le loro truppe, mercanti con i loro trasporti, ma continuamente per ogni giorno dell’anno numerosi pellegrini la attraversavano per le mete importanti della Fede.
La via in questione è stata in questi ultimi anni studiata, percorsa, valorizzata ed è diventata motore di un nuovo pellegrinaggio “culturale”. La via del Volto Santo, o via Francigena interna, rappresenta un percorso estremamente interessante sotto il profilo storico, religioso, geografico, antropologico e culturale. Si sviluppa su due aree molto diverse tra loro, anche se comunicanti e ciò si può riscontrare nella morfologia dei territori, nelle popolazioni e nel clima.
Con l’approfondimento della viabilità storica, è stato rilevato che la via Francigena era ed è un fascio di vie che attraversano un territorio; e proprio nel nodo cerniera che attraversa l’Appennino, dove il fascio di vie è più accentuato; è lì che si riscontrano altre vie importanti di collegamento e pellegrinaggio come la “Via degli Abati” che da Bobbio si ricollega alla Francigena a Pontremoli, e da qui la via del Volto Santo che attraversando la Lunigiana settentrionale e la Garfagnana, conduce a Lucca. La via Frtancigena meta di passaggio di molti che si dovevano recare nei centri di fede ed in modo particolare verso Lucca dove a partire dal 752 viene venerata la reliquia del “Volto Santo”. È da tale periodo che si sviluppa il percorso: “via del Volto Santo” che snodandosi da Pontremoli e seguendo le posizioni sul territorio delle antiche pievi: pieve di Sorano (Filattiera), pieve di San delle antiche pievi: pieve di Sorano (Filattiera), pieve di San Cassiano (Bagnone), pieve di Venelia (Monti di Licciana), pieve di Cassiano (Bagnone), pieve di Venelia (Monti di Licciana), pieve di Soliera (Fivizzano), pieve di San Pietro di Castello già in Garfagnana, lungo la valle d Cassiano (Bagnone), pieve di Venelia (Monti di Licciana), pieve del Serchio e giunge fino a Lucca.
È interessante notare come l’inizio e la fine della via del Volto Santo, siano caratterizzate dalla presenza nelle città di Pontremoli e Lucca di due labirinti simboli del pellegrinaggio medievale, e lungo il percorso anche il recente ritrovamento di quello di Ceretoli, e come la venerazione del “volto santo” sia particolarmente sentita a “Dobbiana” di Filattiera ove è presente un Volto Santo ligneo simile a quello di Lucca e a Bagnone ove la festa della Santa Croce è una delle tradizioni più vive.
Biagio Gugliotta
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