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Potenza salute e teatro uniti per beneficenza |
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3/12/2015 | Venerdì 4 Dicembre 2015 alle ore 10,00 presso la sede dell’ALAD (Associazione Lucana Assistenza Diabetici) in largo Don Uva Potenza, sarà presentato agli associati, presenti alcuni esperti tra cui un Diabetologo e uno Psicologo dell’ordine della provincia di Potenza, un moderno sistema rapido per il controllo della glicemia nei pazienti diabetici.
Il prosieguo dell’iniziativa prevede in serata, al Cineteatro Don Bosco ore 20.30 all’interno della rassegna “Cantieri d’Arte” stagione teatrale 2015-2016 promossa da Teatri Uniti di Basilicata, la rappresentazione teatrale “Il Papocchio” (ossia la questione settentrionale) di Samy Fayad regia di Gianluigi Pagliaro, portata in scena dalla compagnia teatrale “Attiva-Mente” che unisce alla passione per il teatro l'azione di volontariato con finalità di raccolta fondi per beneficenza a enti o associazioni no profit e alla promozione e la divulgazione della cultura del teatro nel territorio.
Gli introiti dello spettacolo saranno destinati all’ALAD. La commedia è un opera teatrale del compianto Samy Fayad autore teatrale e radiofonico oltre che giornalista, nasce a Parigi nel 1925, da genitori libanesi. Vive undici anni in Venezuela e all'età di tredici anni si trasferisce a Napoli, trovando nella napoletanità il terreno fertile per i personaggi, i costumi e l'ambiente delle sue commedie. Muore a Napoli nel 1999. In Italia il teatro di Fayad è stato portato in scena con grande successo da nomi quali Peppino De Filippo, Nino Taranto, Regina Bianchi, Beppe Barra, ed è stato anche tradotto e rappresentato oltre confine "Il Papocchio", commedia brillante in tre atti, fu rappresentata per la prima volta a Napoli nel 1970 dalla Compagnia di Nino Taranto. L'azione si svolge nello studio dell'avvocato Russolillo, incredulo testimone di situazioni paradossali che porteranno al parziale dipanarsi dell'ingarbugliata matassa, in un susseguirsi di momenti comici che lasciano di tanto in tanto spazio alla riflessione sull'amarezza della condizione umana. Ricco di sottotesto, l’autore spinge anche a riflessioni sull’ incompiuta unità d’Italia, evidenziando già dal nome dell’attività imprenditoriale di proprietà di un personaggio, quello che per il meridione è stato il forzato Risorgimento. Dipanandosi la trama tra misteri insondabili e improbabili dame di carità, si avverte il contrasto tra luoghi comuni che caratterizzano il meridione che lo vogliono pigro e dedito all’arte di arrangiarsi e l’efficiente dinamismo e propensione al futuro del settentrione. Un finale esilarante e inaspettato, mostra come la realtà non sempre è come sembra.
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