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Unibas,primo “contest” italiano per le ricerche sulle Scienze della Terra

28/11/2015

Daniele Maestrelli (dell'Università di Firenze) e Miller Zambrano (Università di Camerino) hanno vinto il primo “Petroleum Geology Student Contest”, l'iniziativa nazionale dedicata ai dottorandi in Scienze della Terra impegnati in tematiche di ricerca inerenti la Geologia degli Idrocarburi, che si è svolta ieri, venerdì 27 novembre, a Matera.
L'Università della Basilicata è stata infatti il primo Ateneo, in Italia, a organizzare un workshop di questo tipo, scegliendo la prestigiosa sede di Palazzo Lanfranchi, a Matera – Capitale della Cultura per il 2019 – per la prima edizione dell’iniziativa, unica nel suo genere. Il “contest” ha offerto un raro palcoscenico a giovani che si affacciano al mondo della ricerca internazionale: i dottorandi hanno interagito con alcuni dei maggiori rappresentanti scientifici del panorama nazionale e internazionale e, contestualmente, hanno presentato i risultati conseguiti anche al mondo industriale e professionale.
I due vincitori - che hanno ottenuto un premio in denaro sponsorizzato da Shell Italia E&P - hanno presentato studi su "Seismic expression of large scale fluid escape pipes using
time lapses seismic surveys: examples from the Loyal Field (Scotland, UK)", illustrato da Maestrelli) e su "Fault zones characterization and fluid flow numerical experiments in carbonates rocks" (illustrato da Zambrano), scelti da una giuria di esperti tra gli otto partecipanti (su 28 candidati iniziali), provenienti dalle Università della Basilicata, Camerino, Roma La Sapienza, Firenze, Milano, Sorbonne, e Chieti. Ogni dottorando, nel corso della giornata, ha avuto a disposizione 25 minuti per presentare la sua ricerca. Tutti i lavori sottomessi al workshop saranno inclusi in un volume speciale dei Rendiconti on-line della Società Geologica Italiana, per permetterne la più ampia diffusione.
Il workshop tematico - organizzato dal Dipartimento di Scienze dell'Università degli Studi della Basilicata sotto l'egida della Società Geologica Italiana, la più antica associazione di Scienze della Terra in Italia - è cominciato con una relazione del professor Francois Roure dell'Università di Utrecht, uno dei maggiori esperti di Geologia degli Idrocarburi nel panorama internazionale. Al workshop hanno partecipato anche la Presidente della Società Geologica Italiana, Elisabetta Erba, e i presidenti delle sezioni di Geologia Strutturale, Carmelo Monaco, e di Geologia del Sedimentario, Simonetta Cirilli, in veste di giurati della commissione valutatrice.
“Il workshop organizzato dall’Unibas, in cooperazione con Shell Italia E&P – ha detto la Presidente della Società Geologica Italiana, Elisabetta Erba - rappresenta un’iniziativa unica nel suo genere, poiché giovani ricercatori provenienti da diverse realtà accademiche nazionali e internazionali avranno la possibilità di confrontarsi su tematiche geologiche di varia estrazione. Particolare rilievo è stato dato a problematiche inerenti la ricerca di idrocarburi nonché all’innovazione tecnologica nel trattamento di dati geologici di superficie e profondi. Da anni la Società Geologica Italiana, che io rappresento in qualità di Presidente, promuove e incoraggia attività finalizzate alla crescita scientifica, soprattutto dei giovani che si affacciano al mondo della ricerca, sia come base per raggiungere un livello sempre più elevato di conoscenza, sia finalizzata alle applicazioni. L'auspicio da parte della comunità dei Geologi italiani è che questo evento possa assumere una continuità nei prossimi anni e che possa trasformarsi in un'efficace routine per la crescita delle nuove generazioni di geologi e di diventare un esempio per nuove azioni di valorizzazione delle Geoscienze”.
Il workshop tematico rientra nel rapporto di collaborazione tra Shell Italia E&P e il Dipartimento di Scienze dell’Università della Basilicata. Una partnership che in questi anni si è alimentata anche grazie al sostegno di Shell Italia E&P ad attività di alta formazione, come il Master di secondo livello in “Petroleum Geoscience” e di ricerca scientifica, e il “Reservoir Characterization Project” (www.rechproject.com), organizzate dai docenti di Geologia dell’Ateneo lucano. “Siamo qui per proseguire il proficuo rapporto di collaborazione con l’Università degli Studi della Basilicata – ha commentato Katia Grassi, Head of Reservoir development di Shell E&P Italia – nel cui ambito si colloca il workshop del Geology Contest. Più in generale, siamo contenti di rafforzare il legame con l’Unibas, sia attraverso la sponsorizzazione sia mediante la partecipazione attiva a progetti e iniziative rivolti ai giovani della Basilicata”.

QUESTI I NOMI DEGLI OTTO PARTECIPANTI E I TITOLI DEGLI STUDI:

VINCITORE: Daniele MAESTRELLI (Università di Firenze): Seismic expression of large scale fluid escape pipes using
time lapses seismic surveys: examples from the Loyal Field (Scotland, UK)

VINCITORE: Miller ZAMBRANO (Università di Camerino): Fault zones characterization and fluid flow numerical
experiments in carbonates rocks

Claudio L. CASCIANO (Università di Camerino): Depositional architectures and facies distribution in turbiditic sandstone channel-fills. A case-study from the Gorgoglione Flysch Formation (Basilicata, Italy)

Lorenzo LIPPARINI (Università di Roma La Sapienza): Unravelling Heavy Oil distribution and its controlling factors in a ”frozen” oil field, through the use of multiscale datasets: the Oligo-Miocene carbonate reservoir of the Maiella Mountain (Italy)


Elisa PANZA (Università della Basilicata): Multi-disciplinary analysis of fractured carbonates
at sub-seismic scales

Andrea CROCI (Università di Milano Statale): The Messinian mixed siliciclastic-travertine system of the
Albegna Basin (Italy): an outcrop analogue for South Atlantic continental rift carbonate reservoirs


Benjamin BRUNEAU (Sorbonne Universitès): 3D numerical modelling of marine organic matter
Sedimentation during the Early Jurassic of the Western Europe

Valentina MASCOLO (Università di Chieti, G. D’Annunzio): Synthetic seismic modelling of outcropping carbonate
systems: an application to the Cretaceous platform margin of the Maiella Mountain (Italy)



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