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A Matera mostra fotografica "Il balcone e il quartiere" |
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17/11/2011 | Si svolgerà presso Palazzo Viceconte a Matera dall' 11 al 30 novembre dal lunedi al sabato dalle ore 16 alle 20 e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 la mostra fotografica “Il Balcone e il Quartiere” di Gerardo Fornataro.
Il fotografo materano presenta una serie di immagini realizzate nei quartieri di Matera, con lo sguardo rivolto verso finestre e balconi, luoghi di confine tra pubblico e privato.
La mostra è inserita all'interno di Rupextre – Progetto di residenze per artisti e antropologi, presente al Festival dell' Arte dell'Antroplogia e delle Scienze, promosso da Matera Convention Bureau, in collaborazione con ARTErìa e Centro di Geodesia Spaziale Matera.
I testi della mostra sono stati curati dall' architetto Gigi Acito che scrive:
“L’attualità, tutta materana, del tema del balcone e del quartiere, il sentito e diffuso bi-sogno di estendere all’esterno lo spazio domestico della propria casa, allargando finestre, realizzando nuove sporgenze e nuove verande, modificando e stravolgendo le facciate degli edifici, impone una riflessione sulla qualità dell’architettura ma anche, e soprattutto, sull’istanza antropologica che sottende questi comportamenti.
La quantità di immagini che Fornataro ci sottopone, sono le stesse che quotidianamente ci appaiono: su alcune delle quali ci soffermiamo, su altre ci passiamo sopra con indifferenza, ma che inesorabilmente immagazziniamo, abituando pian piano lo sguardo al modificarsi del paesaggio urbano. Così come davanti a un quadro “lo smarrimento iniziale, diviene confidente sicurezza, man mano che ne cogliamo le caratteristiche formali che ce lo rendono più familiare”.
Come si sa, le finestre e i balconi sono dispositivi funzionali e ornamentali che definiscono architettonicamente le facciate degli edifici.
La loro disposizione nella parete qualifica gli spazi interni, mentre condiziona e ordina compositivamente l’esterno di un edificio.
La storia dell’architettura è piena di esempi di finestre di varie forme e dimensioni.
Nell’antichità la finestra aveva solo valore funzionale, con forme semplici; nel Medioevo venne ad assumere anche valore ornamentale.
Nel Rinascimento il valore decorativo venne integrato nella composizione formale dell’intero edificio. Nel Barocco predominò la forma rettangolare, pur nella fantasiosa varietà delle soluzioni decorative.
L’architettura moderna, con l’introduzione del cemento armato e dell’acciaio ha liberato del tutto la forma e la dimensione del vano permettendo un’adozione illimitata di disposizioni e di forme.
Oggi, di fronte all’arbitrarietà diffusa che Fornataro ci mostra, ogni tentativo dell’architettura di costruire un nuovo codice sembra temerario e forse inutile al punto che questi nuovi linguaggi liberi appaiono segni di nuova vitalità, di opposizione alla norma, di individualità. La domanda è se sia giusto che il tempo e l’uso debbano consacrare questi comportamenti e risemantizzare questi nuovi linguaggi o se piuttosto ci troviamo di fronte ad un nuovo strisciante “cinismo intellettuale”.
Gerardo Fornataro - Biografia
Nasce a Matera il 26 febbraio 1978, dove vive e opera.
Si diploma in Fotografia presso l’Istituto Superiore di Fotografia e Arti Visive di Padova.
Si occupa prevalentemente di fotografia di ricerca, orientata verso l’uso della tecnologia digitale e degli strumenti collegati. E’ proprio dall’utilizzo del nuovo mezzo che nascono i suoi lavori, caratterizzati dal superamento dei confini naturalistici e sensoriali, tipici dell’analogico, e dall’affermarsi di una nuova dimensione metafisica, tipica dei nuovi linguaggi fotografici internazionali.
Nel 2006 vince il premio Pagine Bianche d’Autore per la Basilicata. Nel 2008 riceve una menzione d’onore al Prix de la photographie di Parigi, nel 2009 due menzioni d’onore all’International Photography Awards di Los Angeles. Nello stesso anno il suo nome è inserito nella prestigiosa pubblicazione “Young Blood”, annuale dei talenti italiani premiati nel mondo. Nel 2011 partecipa alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia padiglione Italia per la regione Basilicata a cura di Vittorio Sgarbi.
Sue foto sono state battute all’asta da CHRISTIE’S e SOTHEBY’S.
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