Ci crediate o no, alla fine c‘è scappata la lacrimuccia nell’ultimo passaggio dei tornelli, per la sciare alle spalle il magnifico frutto di ferrea volontà collaborativa, che ha dato all’Italia ed al mondo , primo fra tutti, il senso di appartenenza ad un sistema globale , di cui tutti devono potersi sentire protagonisti.
Ventuno milioni, in tanti ci siamo stretti la mano in sei mesi, sotto il cielo di Milano, con la benedizione della sempre cara Madonnina , che voleva assistere a questo spettacolo di sana umanità confluita da ogni parte del mondo per guardarsi negli occhi, per capire, soprattutto, se la guidavano gli stessi principi morali, oltre che economici.
Il bilancio dell’EXPO 2015, quante volte lo abbiamo scritto questo acronimo nei nostri articoli, è andato ben al di là delle più ottimistiche previsioni e contro i pessimistici pronostici di chi sperava che tutto finisse gambe all’aria. Si è verificato esattamente il contrario e per questo non possiamo che dire grazie a tutti gli operatori ed in modo particolare a Luigi Sala, il coraggioso capitano di questa esaltante traversata, con lo sguardo rivolto verso il futuro, quello radioso, che la Carta Milano ha indicato e che va oltre il business, che pure è stato molto rilevante.
I Capi di Stato delle 145 Nazioni che hanno visto sventolare la loro bandiera lungo il decumano, adesso hanno nelle loro preziose agende un altro grande impegno da portare a termine, per il bene delle loro popolazioni: sfamare tutti i bisognosi, aiutarne la crescita , con la consapevolezza che solo lo sfruttamento in pieno e coscienzioso delle risorse locali possa portare alla certezza di una vita migliore per l’umanità intera. Bisogna avere il coraggio di prolungare il clima festoso e collaborativo di EXPO, se non si vuole vanificare il lavoro svolto, le trame tessute per avvicinare paesi nemici, per ricondurre i responsabili politici alla ragione.
Detto questo, diamo un’occhiata alla Basilicata. Cosa ne ha fatto dell’EXPO, come ha sfruttato i denari messi a disposizione dalla comunità, quali vantaggi ne ha tratti, quali nuove prospettive le se aprono davanti?
A queste domande, che sono poi quelle che ogni Lucano si pone, cercheremo di rispondere al meglio, avendo noi della Siritide seguito l’EXPO , giorno dopo giorno, con impegno particolare per la nostra Regione.
La prima risposta chiara è che la Basilicata non è più sola, ha smesso i panni stretti e logori della Cenerentola sconosciuta, per diventare anch’essa protagonista del sistema Italia, anche se i risultati concreti si vedranno negli anni a seguire. A Milano si dovevano tracciare nuovi solchi in cui seminare le prospettive future del turismo, in primo luogo, della conoscenza tecnica delle produzioni agroalimentari, i capisaldi dell’economia.
A noi, alla Basilicata si intende, è toccato l’onore di aprire l’EXPO con l’assegnazione del primo padiglione, accanto a Palazzo Italia e con l’incarico di capofila di una serie di incontri tra regioni ricche di acqua, il cui tema è molto sentito. Il padiglione , ben preparato, sebbene lontano da quello giapponese, si è rivelato un vero e proprio libro aperto su tutti i 131 paesi della nostra comunità, con dovizie di particolari storici, economici ed umanistici ed ha fatto registrare il pienone giornaliero di visitatori, molti dei quali stranieri.
Le manifestazioni culturali, collaterali a quelle previste nel sito di Rho, hanno trovato giusta collocazione nel centro di Milano, nel Multicenter Mondadori, la Milanesiana, presso la sala Buzzati del Corriere della Sera, la storica Libreria Rizzoli nella Galleria Vittorio Emanuele ,tra la Scala ed il Duomo, ed il Teatro Dal Verme. In questi siti di assoluto prestigio, si sono susseguiti incontri a più temi, tutti con lo stesso obiettivo di parlare della Basilicata nei suoi molteplici risvolti, sempre molto affollati, proprio come era nelle previsioni. La Regione e l’APT hanno scelto bene gli uomini dalle grandi strategie che hanno elaborato piani di interventi efficaci e non dispersivi, come, purtroppo, si era fatto finora, con deludenti risultati. Uno fra tutti, senza voler fare torto agli altri equamente meritevoli di elogi, da segnale è Gianpiero Perri, direttore dell’APT, al quale era affidata la maggiore responsabilità della promozione turistica del territorio, svolta egregiamente, fino al gran colpo finale messo a segno con la serata che ha visto protagonista , al Teatro Dal Verme, il Lucano Ford Francis Coppola, il noto regista, figlio di emigranti di Bernalda negli USA. E’ stata una chiusura esaltante, se consideriamo le lunghe file fuori dal teatro ad aspettare, come per il padiglione giapponese, di guadagnarsi un posto in un teatro gremito all’inverosimile. Qui, il presidente della Regione Marcello Pittella ed il direttore APT Perri, hanno accolto il magnifico ospite ed hanno chiuso, in pratica, l’EXPO 2015.
Nel contesto di EXPO Scuole, segnaliamo con piacere, l’assegnazione del Primo Premio agli studenti medi dell’Istituto Comprensivo di Terranova e Senise “Nicola Sole”, per aver meglio descritto l’EXPO ed i suoi principi ispiratori. I ragazzi, accompagnati dalla preside Giovanna Chiorazzo, sono stati premiati dall’AD Luigi Sala nella sala d’onore di Palazzo Italia.
In conclusione, possiamo affermare con cognizione di causa, che la Basilicata ha lavorato bene, molto bene, lasciandosi alle spalle un passato fatto di improvvisazioni, di scarsa professionalità e malcelato provincialismo, tanto bene da far sì che si potrà dire, con sempre più forza e gioia, “ Basilicata, bella scoperta”.
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