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Recensione libro:“Dialogo su etica e scienza” |
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16/10/2015 | Il libro di Edoardo Boncinelli, Emanuele Severino “Dialogo su etica e scienza” di 143 pagine, edito dalla Casa editrice Imprimatur, ed acquistabile al prezzo di 13,50 euro è in realtà un dialogo tra due protagonisti del pensiero scientifico e filosofico italiano si svolge un singolare confronto sui confini mobili e complessi che separano le possibilità della ricerca scientifica dalle convinzioni dell’etica.
Un dialogo serrato che, oltre a toccare con passione e chiarezza i punti nodali delle questioni oggi in causa – per esempio la manipolazione del Dna – si pone come una lezione sui modi dello scambio di pensiero: non tanto l’arte di avere ragione, quanto la capacità di trovare appigli di comprensione perché il discorso possa procedere logicamente nel senso di un incontro e non di uno tra i tanti e rissosi dialoghi cui purtroppo televisione e media ci stanno abituando.
La scienza è tutto ciò che per noi è plausibile e spiegabile attraverso concetti chiari e naturalmente distinguibili dalla mente umana. Ma questa naturalezza per cui la mente umana riesce ad operare si piega davanti all’etica o alla morale. L’etica ci dovrebbe consentire di distinguere il bene dal male, evitando così di cadere in intricate questioni psicologiche. Si potrebbe considerare come la nostra voce della coscienza.
Quando la scienza e l’etica si incontrano però non c’è più via d’uscita, sono come due correnti di pensiero totalmente differenti tra loro.
La prima direbbe di continuare ad esplorare anche dove l’uomo non potrebbe e non dovrebbe sfruttando la tecnologia, unico mezzo che quest’ultima mette a disposizione della società per sostenere e avvalorare le proprie tesi. La seconda metterebbe un freno a questa voglia sfrenata di conoscere perché le possibilità di compiere degli errori, molte volte, sono alte e pericolose.
Il problema dell’uomo è che solo quando si compie l’errore allora l’etica interviene e non dovrebbe essere così.
Prendiamo come esempio il periodo della Seconda Guerra Mondiale. Fu studiata la potenza dell’energia nucleare e fu applicata contro noi stessi ad Hiroshima e Nagasaki.
La scienza aveva compiuto grandi passi avanti, ma l’umanità era tornata tanto indietro fino all’omicidio di massa.
Oggi, invece, quasi ogni giorno la scienza lotta contro l’etica. É "eticamente" possibile che in un centro di procreazione assistita, a causa di un banale guasto tecnico che ha colpito i sistemi di raffreddamento, siano stati persi 94 embrioni? Tutto ciò è successo a Roma, all’interno dell'ospedale San Filippo Neri. Per la scienza questi sono gli effetti negativi degli esperimenti, incidenti di percorso. Per l’etica un delitto.
E come dovrebbe reagire un uomo alla visione di questi fatti? Semplicemente non riesce a rispondere e ha difficoltà ad esprimere il proprio parere al riguardo.
L’etica tradizionale di derivazione ippocratica afferma la dignità della vita umana individuale e della sua inviolabilità. Questa è quella che più dubbiosamente emerge dalla nostra mente, da quando si parla della scoperta della doppia elica del DNA fino ad oggi con la clonazione, la fecondazione in vitro, le pillole anticoncezionali ec.
Insomma quello tra scienza ed etica è un rapporto difficile, colmo di negazioni. Per risolvere questo problema l’unica soluzione è saper distinguere in modo individuale, in base ai propri valori e alle proprie convinzioni, ciò che è giusto da ciò che è sbagliato ed evitare di farsi trascinare da correnti di pensiero differenti dalle proprie.
Biagio Gugliotta
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