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MILANO EXPO. Le Religioni del mondo firmano la Carta Milano |
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2/09/2015 | “Non si vive di solo pane, ma anche di pane”. Può essere, questo nuovo concetto, il senso della importante della giornata che si è vissuta ieri all’EXPO.
Come segno di pace e di dialogo, infatti, ben undici rappresentanti delle maggiori religioni si sono incontrati all’Esposizione Universale per benedire il cibo, ognuno secondo il proprio rito e firmare la Carta di Milano, il vero asso portante della manifestazione, a cui, per la verità, pochi hanno imparato a guardare con la dovuta attenzione, per non distogliere gli occhi dalle bellezze dei vari padiglioni che, certamente, attraggono di più. L’evento è una prima mondiale.
L’incontro “Il cibo dello Spirito nella Carta di Milano” è stato organizzato in concomitanza con la 10° Giornata per la Custodia del Creato da ExpoNet, il Magazine ufficiale di Expo Milano 2015.
Undici sono stati gli esponenti del tavolo interreligioso che vi hanno preso parte, in rappresentanza delle principali religioni, dando forma a un momento di alto profilo culturale e simbolico. È stata una prima mondiale ,dicevamo, con così tanti rappresentanti di religioni del pianeta, disposti a svolgere una benedizione collettiva. Una simile e più ridotta cerimonia , per confrontarsi sui temi della sostenibilità, della produzione di cibo e del rispetto per l’ambiente, si era tenuta già il 21 maggio scorso, al Biodiversity Park, per celebrare il 13esimo anniversario della Giornata Mondiale della Diversità Culturale per il Dialogo e lo Sviluppo, conclusosi, allo stesso modo, con una toccante benedizione del cibo. Tutti e due gli importanti eventi sono nati sotto l’egida della Diocesi di Milano.
Sono stati 68 i Paesi che hanno partecipato attivamente all’appuntamento, con i loro rappresentanti che hanno vestito propri abiti tradizionali e portato un loro piatto tipico, e 5 le organizzazioni della Società Civile. Tra i Paesi , evento raro ,ma altamente significativo anche sotto il profilo politico, oltre che religioso, si sono seduti allo stesso tavolo Israele e la Palestina.
L’evento è stato aperto dai saluti di benvenuto dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina e del Commissario Unico per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala.
Sala ha parlato di un grande gesto di pace. Qui si lavora , ha sottolineato, per un futuro più equo per il pianeta e questo lo si fa non con un team che lavora da Milano, ma con la collaborazione di tutti i Paesi. Il senso di accoglienza che i visitatori trovano , infatti, deriva proprio dal clima di accoglienza in cui Expo stesso è stato concepito, citando un «padre spirituale» di Expo: Ermanno Olmi, secondo il quale il cibo «eleva l’uomo dall’immanente al trascendente». L’AD ha ribadito che proprio Expo è un luogo di «dialogo che trova nel cibo un linguaggio trascendente e trasversale, che non è da spiegare ma da vivere». La cerimonia di oggi, ha concluso, con la presenza di rappresentanti di numerosi paesi e soprattutto di tradizioni religiose delle più diverse è una di quelle «azioni che sciolgono frizioni, resistenze e diffidenze di cui si nutre mondo oggi».
Sono intervenuti anche il Vice Presidente dell’Unione Induista Italiana Sanatana Dharma Svamini Hamsananda Ghiri, il Rabbino della Comunità Ebraica di Milano Elia Richetti, l’Abate del Monastero Zen “Il cerchio” Carlo Tetsugen Serra, il Lama del Centro Studi Tibetani “Mandala” Paljin Tulku Rinpoche, la Pastora della Chiesa Evangelica Metodista Dorothée Mack, il Vicario Episcopale della Diocesi di Milano - Chiesa Cattolica - Luca Bressan, l’ Archimandrita della Chiesa Ortodossa Romena Traian Valdman, il Pastore della Chiesa Evangelica Valdese Giuseppe Platone, il Presidente del Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano Piergiorgio Acquaviva, Vice Presidente della Coreis - Comunità Religiosa Islamica - Yahya Pallavicini e il Presidente della Casa della Cultura Musulmana di Milano Mahmoud Asfa. A moderare l’incontro il direttore editoriale di Exponet e Direttore scientifico di LifeGate Simone Molteni.
L’evento, iniziato con i rappresentanti dei Paesi che hanno portato ognuno il proprio cibo sul tavolo, è proseguito con gli interventi delle autorità religiose, la proiezione del video ufficiale relativo alla Carta di Milano e la firma della stessa , da parte di ogni rappresentante religioso. Ognuno ha poi benedetto il cibo, secondo la propria formula religiosa.
Per sottolineare la massima apertura e per coinvolgere anche i non credenti è stata letta in tre lingue diverse (italiano, inglese e francese) da tre bambini, un ucraino, una italo-croata, un egiziano , anche una preghiera laica, condivisa dai Partecipanti della Società Civile di Expo, da Cascina Triulza e da LabE Fondazione Feltrinelli, che mette in luce tutti gli aspetti cari al Tema dell’Esposizione Universale di Milano: sostenibilità, lotta allo spreco alimentare e rispetto per il cibo e tutti gli esseri viventi.
Al termine, intorno alle 13.30, tutti i visitatori hanno potuto gustare il cibo benedetto, preparato, anche con cibi vegetariani kosher e halal, in rispetto delle religioni presenti, dallo Chef Ambassador di EXPO, Pietro Leemann.
Il “vero” EXPO, quello di cui pochi parlano, ha avuto, con questa cerimonia, la sua giusta debita collocazione , che porterà slancio alle tante altre giornate significative e correlate al temo portante della manifestazione, che da oggi in avanti, conoscerà un nuovo slancio, numero di visitatori a parte.
Anche per questo, comunque e per completare l’informazione, l’Expo ha diramato un comunicato stampa con cui ha dato i numeri precisi degli ingressi: alla data del 31 agosto 2015 i biglietti emessi con sigillo fiscale dalla piattaforma ticketing della società ammontano a 13.784.308. Agosto ha chiuso con oltre 3,3 milioni di accessi, portando il totale dall’apertura a quota 12,2 milioni. Tali valori sono calcolati a partire dal numero di accessi registrati dai sistemi di lettura digitale alle entrate, cui vengono sottratti gli accrediti e viene poi aggiunto un 4% per tener conto degli ingressi non registrati per cause tecniche ed operative. Agosto è da considerarsi un mese molto positivo, al pari di giugno, circostanza questa che fa ben sperare per la performance di settembre e ottobre. Si ritiene, quindi, di arrivare alla chiusura di Expo Milano 2015, con 20 milioni di biglietti emessi. Con buona pace dei gufisti, sempre appesi sugli alberi del disfattismo fatto in casa, in attesa di una preda che non verrà.
Giovanni Labanca
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