Carbone, come di consueto, dopo tante celebrazioni di santi nel corso dell’intero anno (Sant’ Agnese, Sant’ Antonio, San Giuseppe, San Luigi, Sant’ Elia, San Donato) ha festeggiato anche la Madonna del Soccorso e San Francesco d’ Assisi. Carbone, è infatti, ricco di storia e di forti e antiche tradizioni religiose, basti pensare al celebre monastero basiliano di Sant’ Elia, di cui oggi restano solo i ruderi, ma che ha avuto grande importanza nella storia della Chiesa e non solo.
Dopo la novena dedicata alla celebrazione autunnale della Madonna, in mattinata c’ è stata la Santa Messa e, nel pomeriggio, la processione verso la Cappella che porta lo stesso nome della Madonna onorata.
Anche il culto della Madonna del Soccorso è di antica tradizione, diffuso dagli agostiniani in tutta Italia in seguito all’ apparizione della Vergine ad un monaco affetto da un male incurabile che in fin di vita fu salvato dalla Madonna, la quale gli chiese di diffondere la notizia e di invocarla Madre del Soccorso.
L’ altro grande Santo, celebrato, nel mese di ottobre, il patrono d’ Italia, il fondatore dell’ ordine mendicante francescano, uno dei Santi più popolari e venerati del mondo, San Francesco “il poverello d’ Assisi”.
Le varie comunità, che spesso, pur se piccole, venerano tanti Santi e Martiri e la Madonna, sono spesso animate da antiche tradizioni religiose e da profonda devozione che è a volte testimoniata da segni evidenti, come ad esempio le maestose Chiese, le quali sono, come dice il parroco di Carbone Don Aldo, luoghi dove vengono officiati i riti e al tempo stesso luoghi della memoria.
La cinquecentesca chiesa parrocchiale di San Luca, in cui sono custoditi vari oggetti provenienti dal monastero distrutto, tra cui un reliquario in argento e alcuni quadri napoletani dei XVII secolo, è una testimonianza di profonda fede ma è anche una miniera di beni culturali. La Chiesa, infatti, ospita la statua in legno di San Luca abate di fattura del XVII, le reliquie di Santa Egiziaca, in un’ urna sotto l’ altare a lei dedicato, San Biagio, San Giovanni elemosiniere, affreschi ritrovati di recente, simboli della koinè bizantina in Basilicata, rilievi in argento di San Luca, due antiche acquasantiere, dei confessionali di manifattura artigiana, un’ antica statua dell’ Immacolata, e alcune decorazioni barocche.
Un patrimonio che, a detta sempre del Parroco, va dunque protetto, ulteriormente studiato e bisogna impedire che vada disperso, per l’ incuria del tempo o peggio per mancanza di tutela e di attenzione.
Maria Rosaria Rondinelli
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