Senise ha celebrato i cento anni delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore
9/08/2015
Quest’anno ricorre il centenario della fondazione della Congregazione delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore di Gesù, fondata dal santo vescovo Carlo Liviero. Congregazione molto presente a Senise sin dagli anni sessanta, dedicando la loro vita per l’apostolato e la cura dei bambini. Con l’arrivo delle piccole ancelle, la parrocchia di Senise, si è arricchita di questa presenza costante e viva che nel tempo si sono avvicendate nel servizio. Il mio ricordo risale proprio a quegli anni in cui ho avuto contatti diretti con ognuno di loro: suor Ildelfonsa, suor Maria Rosaria, madre Maura, madre Serena, suor Elisa, Suor Noemi, suor Bertilla, suor Giorgina, suor Chiara e Suor Orestina. Recentemente si sono avvicendate anche suor Dolores, suor Natalina e tante altre che in questo momento mi sfuggono i nomi. Il presente si chiama suor Pasqualina, suor Elisabetta e suor Beata che si spendono per l’apostolato in parrocchia. Per ricordare questo speciale anniversario il 7 giugno 2015, nella Chiesa Madre di Senise, si è svolta una solenne liturgia eucaristica preceduta dalla proiezione di un filmato che ha ripercorso il cammino dalla fondazione a oggi. A presiedere la liturgia è stato invitato padre Michele che dirige il Centro Giovanile “padre Minozzi” di Policoro e che in passato ha sostenuto le suore nella conduzione dell’asilo materno con l’Opera Nazionale del Mezzogiorno. Con lui hanno concelebrato don Pino Marino, don Vincenzo Lofrano, don Giuseppe Viggiani, don Rocco Gazzaneo e il diacono permanente Vincenzo Terracina. La giornata si è conclusa con momenti di fratellanza e comunione nella piazzetta della Chiesa Madre.
Cento anni fa, dunque, a Città di Castello, giungeva Carlo Liviero. Un vescovo inviato da s. Pio X. È giovane dei suoi 44 anni, dimesso, rude …. L’impressione non è tra le migliori, ma in città nessuno si aspetta molto da un vescovo. Ed egli non va alla ricerca del consenso, non teme il disprezzo cui è candidato chi annuncia la verità e non cade nella trappola della rassegnazione: sa che tutto “è predisposto da quella paterna provvidenza del Signore, che si serve anche del dolore e della prova più amara, per condurre il mondo al fine da lui stabilito” (lett. Past. Febb. 1916), perché Dio è capace di grandi meraviglie. Dopo 100 anni si parla ancora di lui.
Carlo Liviero è stato un profeta: di lui ci parlano le opere che ancora esistono ma soprattutto le intuizioni che l’hanno spinto a fondare subito un giornale cattolico per dar voce anche al più lontano abitante della diocesi, e una scuola elementare per raccogliere i ragazzi che trascorrevano le loro giornate nell’ozio o nel faticoso lavoro dei campi senza conoscere le più elementari nozioni di cultura. Ai giovani cui spesso si rivolge Carlo Liviero, chiede un atteggiamento di fiducia, in se stessi e in Dio: a voi giovani è riservato l’avvenire del mondo… e un’attenzione particolare a leggere i segni dei tempi alla luce del Vangelo. A tutti chiede di credere nella santità.
Rievocare questi centenari, per le Ancelle vuol dire confrontarsi con i suoi insegnamenti per verificare se il loro vivere permetta loro di sentirsi sue figlie, discepole, apostole o se il loro carisma di attenzione e compassione per la sofferenza dell’uomo si sia diluito nel tempo.
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