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Anche in Basilicata la storia di Federica Mangiapelo, la ragazza trovata morta a Bracciano |
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27/07/2015 | La Famiglia di Federica Magiapelo sarà in Basilicata, a Matera il 30 luglio ed a Potenza il 31 luglio, per la presentazione del libro : “Federica, la ragazza del lago”, romanzo autobiografico del papà della ragazza, Massimo Mangiapelo.
La vicenda narra la storia di Federica Mangiapelo, la ragazza trovata morta due anni fa, in circostanze non ancora chiarite, sulla riva del lago di Bracciano, in località Vigna di Valle ad Anguillara Sabazia.
La storia ha avuto un forte risalto a livello di cronaca nazionale, sia per quanto riguarda le emittenti televisive che per la carta stampata, oltre che nel panorama dell’ampio mondo del web.
E’ un romanzo autobiografico in quanto chi scrive l’opera è lo zio della vittima. Il papà di Federica è suo fratello Luigi.
Massimo Mangiapelo è un giornalista professionista, con una carriera ventennale alle spalle. Ma la vicenda di Federica gli ha fatto emergere dei dubbi sulla serietà di una parte del mondo dei mass media.
Il libro “Federica, la ragazza del lago” è suddiviso in due parti ben distinte. Mangiapelo ha adottato i caratteri del corsivo e dello stampato per raccontare due elementi diversi.
Le parti in corsivo descrivono le sue sensazioni, i suoi ricordi e quelli degli amici di Federica, le impressioni. Con il corsivo vengono descritte alcune problematiche quali la violenza sulle donne, la violenza dei mass media che si buttano a capofitto su vicende che devastano i diretti interessati.
Vengono raccontati episodi del passato che mettono in evidenza il carattere, anche problematico, di Federica. Ma anche la sua parte migliore, quella di essere una donna-bambina che non aveva peli sulla lingua e si nascondeva dietro la maschera della ribellione per combattere i problemi che aveva vissuto
nell’infanzia (la separazione dei genitori e il piccolo male, due elementi che l’avevano fatta crescere troppo in fretta rispetto ai suoi coetanei).
Le parti in stampato, invece, rappresentano la storia, nuda e cruda, di come l’autore ha vissuto questa esperienza drammatica. Si parte dalla telefonata della madre in cui gli comunica che Federica era morta. E si prosegue, momento dopo momento, alle ore ed ai giorni successivi. In questa fase vengono descritte le prime giornate vissute ad Anguillara dopo il decesso della nipote, fino al giorno del suo funerale. Poi il testo si dilunga alle fasi successive, alla vicenda giudiziaria partita male.
A quel punto l’autore illustra la tenacia della sua famiglia, con l’appoggio degli avvocati, per la riapertura del caso, fino a giungere alla conclusione, grazie alle prove che ora sono agli atti del Tribunale di Civitavecchia, che il fidanzato è coinvolto nella morte di Federica.
La parte giudiziaria, comunque, serve solo da corollario per far capire a chi legge come si sono svolte le indagini. Massimo Mangiapelo racconta questa parte, dunque, per dovere di cronaca. Ma quello che gli interessa maggiormente è il lato umano della vicenda, quello che le cronache non riferiscono. E non c’è modo migliore per far emergere questo aspetto, ossia l’aspetto umano vissuto dalla famiglia di Federica raccontata dallo zio.
E’ un’immersione dentro l’anima per cercare di far comprendere ai lettori quello che si prova quando si vive un’esperienza così drammatica e la scia di dolore che resta viva, come una fiamma eterna, nel ricordo di una nipote (e di una figlia nel caso dei genitori) che, nonostante la giustizia faccia il suo corso, nessuno potrà mai ridarti.
Appuntamento, dunque, a Matera nella sala del consiglio della Provincia alle 18,00 e a Potenza presso la libreria Ermes alle 17,30 riespettivamente i prossimi 30 e 31 luglio. Modera Domenico Leccese. |
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