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San Costantino Albanese sempre più meta del turismo scolastico |
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28/05/2015 | San Costantino Albanese è sempre più meta del turismo scolastico. Sono state numerose le scuole che quest’anno hanno scelto la piccola comunità arbëreshe, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, quale meta per una visita all’insegna della natura, della cultura e delle tradizioni che il paese conserva a distanza di cinque secoli dalla sua fondazione. San Costantino Albanese, fondato da profughi albanesi intorno al 1534, fuggiti a seguito dell’invasione dell’Albania da parte dell’impero ottomano, conserva ancora oggi la lingua, la cultura, le tradizioni il folklore dell’antica terra d’origine. Elementi fondamentali e caratterizzanti della comunità sono la lingua arbëreshe e il rito greco-bizantino con il quale viene officiata la messa. Durante l’anno i ragazzi che hanno visitato il paese sono stati circa mille, provenienti maggiormente dalla vicina Puglia. Le visite didattiche comprendono sia aspetti naturalistici che culturali. I luoghi naturali più frequentati sono gli importanti geositi di Acquafredda, Pietrasasso e Timpa delle Murge. Quest'area, infatti, rappresenta una tra le migliori testimonianze dell'antico oceano Giurassico, noto come Tetide Occidentale o Tetide Alpina, presenti nella catena Appenninica. Gli affioramenti sono facilmente visitabili e i contatti tra le varie unità sono eccezionalmente esposti in un contesto paesaggistico di rara bellezza.
Per quanto concerne gli aspetti culturali, vi è la possibilità di effettuare visite guidate all’Etnomuseo della Cultura Arbëreshe e alla Casa Parco. L’Etnomuseo ospita gli antichi abiti, gli attrezzi della civiltà contadina, un antico telaio con il quale venivano realizzati i tessuti di ginestra, una mostra di icone bizantine e la Biblioteca di Cultura Albanese. Nella Casa Parco è possibile visitare il Museo dell’Etnobotanica dove sono catalogate le erbe officinali del Pollino, un diorama con la fauna del Parco, mostre fotografiche etnografiche e gli strumenti musicali tradizionali. Sono esposti in miniatura, anche Nusazit, i pupazzi in cartapesta che vengono fatti esplodere la seconda domenica di maggio, in occasione della festa della Madonna della Stella. Di grande valore artistico e per questo molto visitata, è la Chiesa Madre, dove sono conservate le splendide icone bizantine e l’iconostasi, una balaustra di legno scolpita a mano e arricchita da icone, che divide la chiesa in due parti, il santuario o “vima” dove è posto l’altare, e la navata , dove sono posti i banchi per i fedeli.
I ragazzi rimangono affascinati anche nel sentire parlare gli abitanti nella lingua arbëreshe, ancora oggi usata da tutta la comunità.
Un ringraziamento particolare va rivolto a chi promuove la nostra comunità e si adopera affinché si possano fruire le importanti peculiarità esistenti.
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