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Il Musma per Materadio, la festa di Radio 3 |
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22/09/2011 | Il MUSMA. Museo della Scultura Contemporanea, in occasione di MATERADIO, LA FESTA DI RADIO 3, dà il suo contributo all’accoglienza dei molti visitatori della Città e delle sue bellezze.
Da venerdi 23 a domenica 25, nella Biblioteca Scheiwiller annessa al Museo, con orario 10-14 – 16-20, verranno esposti tre libri d’arte arricchiti da originali, incisioni e litografie numerate e firmate da Arturo Martini, Lucio Fontana e Fausto Melotti.
I tre capolavori, potranno essere sfogliati, letti e ammirati in più modi, cogliendo in pieno l’interesse che gli artisti del XX secolo hanno riservato a poeti e scrittori del nostro tempo o ai loro stessi scritti, in un colloquio-confronto che annulla la generalizzazione della lingua nella consonanza di parola e immagine. Per ogni necessità sarà disponibile il direttore del Museo, Giuseppe Appella.
È il caso di Fausto Melotti (Rovereto 1901 – Milano 1986), a cui Matera dedicò nel 1987 una memorabile antologica subita riconosciuta come “la più bella mostra del mondo”, che per Vanni Scheiwiller, nel 1973, rilegge le trentasei poesie de Il triste minotauro uscite nel 1944 e le illustra con otto splendide litografie tirate in 100 esemplari. Il rigore astratto, nato e cresciuto su una ricerca di rapporti armonici sollecitati dalla musica, intensifica piuttosto che mortificare la tensione lirica che anima le forme allusive e l’invenzione ritmica delle sculture.
Lucio Fontana (Rosario di Santa Fé 1899 – Comabbio di Varese 1968), invece, dedica nel 1965, per Bucciarelli Editore, due sue opere originali a Apocalissi e sedici traduzioni di Giuseppe Ungaretti. Da Orazio a Gòngora, Blake, Mallarmé, Rimbaud, la conoscenza della letteratura di tutti i tempi si fonde, in Ungaretti, con la sua esperienza poetica, sempre più elaborata e complessa, anche per la morte, a nove anni, del figlio Antonietto. Da Il dolore (1947) a Vita di un uomo (1969), l’energia emotiva del verso cresce attraverso la parola singola carica di sonorità che Fontana accoglie nei suoi spazi perforati: una primordiale semplificazione della forma fatta pura luce.
Arturo Martini (Treviso 1889 – Milano 1947), in 24 litografie del 1942 preparate per un racconto di Massimo Bontempelli, Viaggio d’Europa¸ pubblicato dalle Edizioni della Chimera, rielabora il mito primitivista e classicista propugnati da “Valori Plastici” per aderire al gioco dell’intelligenza e dell’ironia, al dato fantastico proprio di Bontempelli, la cui lucida scrittura si specchia, a sua volta, nella commozione lirica dello scultore trevigiano.
I tre libri d’arte si accompagnano a una visita al Museo che nelle sue dieci stanze del piano superiore, nei sette ipogei e nei tre cortili conserva oltre 400 opere di scultori contemporanei, da Medardo Rosso ad oggi, compreso Martini, Fontana e Melotti.
I tre libri d’arte si accompagnano a una visita al Museo che nelle sue dieci stanze del piano superiore, nei sette ipogei, nei tre cortili, nella Saletta della Grafica e in quella dedicata a “Ceramica e scultura” conserva oltre 400 opere di scultori contemporanei, da Medardo Rosso ad oggi, compreso Martini, Fontana e Melotti. Inoltre, fino al 9 ottobre, è aperta la mostra antologica di Francesco Somaini dislocata nelle chiese rupestri Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci (grandi sculture), nel MUSMA (piccole sculture, impronte, tracce, medaglie e disegni) e in Palazzo Lanfranchi (Svolgimento dell’avvolto, 1979, bronzo, cm 38x229x85; Matrice tragica, 1979, bronzo, cm 68x62x71).
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