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Al MIG di Castronuovo Sant'Andrea omaggio a Tadeusz Kantor

16/04/2015

Domenica 19 aprile, a partire dalle ore 17.30, a Castronuovo Sant'Andrea, nelle sale del MIG Museo Internazionale della Grafica - Biblioteca Comunale “Alessandro Appella” - Atelier “Guido Strazza” - Museo Internazionale del Presepio "Vanni Scheiwiller", si inaugura la mostra Omaggio a Tadeusz Kantor, allestita per ricordare il grande pittore, scenografo e regista teatrale polacco in occasione del centenario della nascita.
Nato il 6 aprile 1915 a Wielopole, piccola città della Polonia, figlio dell'ufficiale, pubblicista e patriota polacco, Marian Leon Kantor - "Mirski" e di Helena Berger, firma la sua prima regia nel 1937 (La morte di Titangiles di Maurice Maeterlinck), mentre ancora frequenta l’Accademia di Belle Arti di Cracovia. Uomo dalle accese contraddizioni, sia nella politica che nel proprio lavoro, Kantor viene definito come un artista capace di drammatizzare e di provocare attraverso un metodo di lavoro che assorbiva e condensava i diversi stili della storia dell’arte. Tematiche quali l’oppressione ai danni della società, le derive culturali, l’impotenza e la varietà di approcci nei confronti dell’onnipresenza della morte sono ricorrenti nella sua produzione, influenzata dalle due guerre mondiali, dallo sterminio degli ebrei a Cracovia e dal declino della vita culturale all’interno della società comunista durante gli anni della Guerra Fredda.
Oggi, Kantor, che aveva portato avanti e coltivato, con tenacia, un concetto di arte che va oltre i confini, è tra i più importanti artisti polacchi del XX secolo, noto soprattutto per essere stato un pioniere delle avanguardie teatrali e per avere coscientemente ridotto le distanze tra palcoscenico e “vita reale”. Nel 1942 crea clandestinamente a Cracovia il "Teatro Indipendente" in cui riunisce giovani pittori ed artisti e nel 1955, insieme a Maria Jarema e Kazimierz Mikulski, fonda il gruppo itinerante "Cricot 2", luogo di libero incontro di artisti e teatranti proprio come il gruppo "Cricot", nato dall'anagramma delle parole "To circ" cui Kantor vuole rendere omaggio, importante in quanto lo rese famoso in tutto il mondo negli anni Settanta grazie al ciclo del “Teatro della morte”. Oggi sono stati riscoperti alcuni aspetti del suo lavoro, come gli happening, i dipinti, i disegni, i collage, le sculture e i costumi per le pièce, tutti elementi che l’artista  intendeva come oggetti d’arte autonomi. Non a caso ha pubblicato anche una serie di manifesti nei quali illustrava i fondamenti teorici del suo approccio all’arte. L’Informale ha influenzato ampiamente il lavoro di Kantor dopo la Seconda Guerra Mondiale quando ha cominciato a utilizzare una pittura fatta di spessi strati di olio, vecchi stracci, libri logori, spazzatura e legno tarlato. Tutti i materiali e gli oggetti utilizzati per i suoi dipinti, così come gli elementi dei set teatrali, illustrano il suo concetto di “materia”, ripreso da quello cosiddetto “senza forma” di Rosalind E. Krauss e Yves Alain Bois. L’uso dell’“Informale” è infatti un espediente stilistico contro la crisi del dopoguerra al fine di risvegliare le emozioni e identificare una realtà al di fuori delle restrizioni di quel periodo. Nell’opera teatrale La Classe Morta (1975), Kantor “cerca di evocare l’eccitazione e le lacrime umane” attraverso il degrado degli oggetti e dei personaggi. I materiali effimeri vengono impiegati per rappresentare i messaggeri della morte che diventeranno persone, manichini, marionette o scheletri di legno scricchiolante, come nella Macchina dell’Amore e della Morte (1987).
L'esposizione, nelle sale del MIG, delle fotografie originali scattate da Romano Martinis in occasione degli spettacoli La poule d'eau (1968), Le bellocce e i cercopitechi (1973), La classe morta (1975), Où sont les neiges dantan (1978), Wielopole-Wielopole (1980), Q'ont crevent les artistes (1985), Qui non ci torno più (1988), Oggi è il mio compleanno (1990), e la proiezione del film La classe morta, girato da Andrzeja Wajdy nel 1976, e dei documentari di Denis Bablet, Andrzej Biatko e Matgorzata Skiba saranno in grado di offrire ai visitatori un racconto completo della storia di Kantor e delle vicende del Teatro Cricot 2. Kantor muore a Cracovia l'8 dicembre 1990.
La mostra rimarrà aperta fino al 30 giugno 2015.



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