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A Lagonegro fino al 15 aprile una mostra dedicata alle brigantesse |
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14/03/2015 | Lagonegro, tra i luoghi simbolo del brigantaggio femminile, è la nuova tappa del progetto itinerante “Coccarde rosse: le brigantesse, suggestive atmosfere ed esplorazioni visionarie”. La mostra, che si sviluppa tra gli ambienti di Palazzo Corradi, riferimento culturale della città, è stata inaugurata domenica 1 marzo. La manifestazione è realizzata con il contributo dell’APT Basilicata, del Gal “La Cittadella del Sapere”, dei Comuni di Viggianello, San Severino Lucano ed il Patrocinio del Comune di Lagonegro e dell’Ente Parco Nazionale del Pollino. Il Progetto, ideato e curato da Alessandro Turco, intende raccontare, tra parole e immagini, pittura e fotografia, delle “brigantesse”, donne alla macchia. L’idea è quella di accompagnare le “visioni” pittoriche del Maestro Massimo Marangio e fotografiche di Giuseppina Schifino con la voce poetica di Maurizio Nocera e narrante dell’attrice Eva Immediato, con l’intervento musicale, estemporaneo, del “Gruppo Suoni” di Francesca Lufrano. Non giudizi né riflessioni storiche ma esplorazioni visionarie di suggestive atmosfere, nella convinzione che la visionarietà della letteratura può integrare e completare la vista della storiografia. E’ una narrazione originale, perchè le brigantesse sono "viste" oltre la storia. In particolare, le opere pittoriche sono realizzate in olio e bitume, mentre gli scatti fotografici, in bianco e nero, sono stati effettuati nei luoghi di rifugio dei briganti, nella Grotta di Francavilla in Sinni, ormai inaccessibile. Il progetto è stato presentato a Matera (Palazzo Ferrau), Viggianello, Alberobello (Casa D’Amore, monumento nazionale e patrimonio Unesco) e Lecce (Museo della Stampa “Martano”). Ha scritto Cinzia Tani, penna della Mondadori e autrice Rai : “La mostra è intensa e originale: con la crudezza e la poesia delle immagini racconta, suggerisce, ispira”. Roberto Pazzi, scrittore Bompiani, tradotto in 26 lingue, ha affermato che “… un mondo arcaico, lontano, dorme nel nostro immaginario rimosso, e in queste testimonianze così rare e preziose viene a risvegliare in noi interrogativi repressi su un diverso corso possibile della Storia”. Il prof. Aldo D'Antico, tra i massimi studiosi di brigantaggio, indica e suggerisce : "una mostra che andrebbe non solo “vista”, ma osservata, rielaborata, memorizzata. Un'iniziativa magistralmente progettata e diretta, studiata per “le brigantesse”, appositamente elaborata per esporre opere d’arte in grado di riprendere un fatto della storia italiana non solo dimenticato e trascurato, ma soprattutto volontariamente censurato e emarginato". La mostra è visitabile tutti i giorni, dal 1 marzo fino al 15 aprile, dalle 16 alle 20. Si può accedere anche negli orari di chiusura previo appuntamento. L’ingresso è gratuito. Per info: monnalisa.museum@virgilio.it |
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