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Domani a Montemurro l’omaggio ad Albini tra arte e storia |
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6/09/2011 | “La rivoluzione lucana del 1860 ebbe la sua testa a Montemurro, centro di grande influenza economica e politica dove si formarono i primi comitati insurrezionali sin dai primi decenni del XIX secolo, in virtù della presenza di Giacinto Albini, la cui frequentazione con Napoli portò in Basilicata le idee mazziniane e unitarie”. Lo si apprende da un comunicato diffuso dal Comune.
“Nel 1857 Montemurro, colpito al cuore dal terribile terremoto che ne dimezzò la popolazione, - prosegue la nota - rimase luogo d’origine di molti protagonisti che, per non abbandonare gli ideali nei quali credevano, si spostarono nella vicina Corleto, continuando l’opera a fianco di molti altri compagni cospiratori, guidati a loro volta da autorevoli personaggi che si affiancarono ad Albini e ne condivisero la battaglia.
Da Corleto la marcia su Potenza partì il 16 agosto e si compì con l’entrata nel capoluogo il 18 agosto. Garibaldi era ancora nei pressi dello Stretto di Messina, la Basilicata fu l’unica regione a liberarsi da sola. Così fu proclamato il governo provvisorio guidato da Albini e Mignogna e il 6 settembre 1860, Garibaldi nominò Giacinto Albini Governatore della Provincia di Basilicata con poteri illimitati, che cominciò ad esercitare già dal giorno dopo.
A centocinquant’anni da quel 7 settembre, lo scorso anno Montemurro ha celebrato l’avvenimento e il suo illustre figlio con una manifestazione che quest’anno, nel 150° anno dell’Unità d’Italia, si ripete chiudendo le iniziative dell’intesa istituzionale che unito i tre comuni della Val d’Agri protagonisti del Risorgimento lucano: Moliterno, Corleto e Montemurro.
La manifestazione di domani a Montemurro, però, - sottolinea il comunicato - si arricchisce di eventi che intendono superare la mera celebrazione e porre al centro contenuti e idee che, realizzate in occasione dell’avvenimento, possano rappresentare autentiche azioni che guardano al futuro e all’identità della comunità.
Il corteo storico con i figuranti in costume d’epoca, infatti, partirà alle 17 da Contrada Verdesca, dove sono installati dodici graffiti realizzati dalla scuola fondata da Giuseppe Antonello Leone. Opere ispirate al Risorgimento e realizzate da sei artisti affermati – non solo lucani - e da sei giovani allievi, tutti impegnati nel mese di agosto ad apprendere la tecnica reinterpretata dall’artista campano-montemurrese, che punta a costituire un’importante novità nel panorama dell’arte contemporanea italiana.
Il corteo attraverserà il paese passando per Via del Comitato, dove sorge Palazzo Marra, sede del comitato insurrezionale clandestino fondato dall’Albini, per giungere poi proprio a piazza Giacinto Albini per i saluti istituzionali.
Al sindaco Mario Di Sanzo seguiranno i saluti del presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza, del presidente del Consiglio regionale Vincenzo Folino e della Regione Basilicata, Vito De Filippo.
L’iniziativa si concluderà in un altro importante presidio che il Comune di Montemurro ha realizzato affinchè da queste celebrazioni resti qualcosa: il Centro Studi Giacinto Albini, inaugurato lo scorso anno e che da quest’anno comincia ad aprire il suo fondo librario in via di costituzione, in vista di un’articolazione delle attività, con particolare attenzione alle esigenze di studenti e ricercatori che a Montemurro potranno trovare libri, documenti, cimeli e reperti di interesse scientifico e storico”.
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