|
'No Tu No': a teatro l'omaggio di un'artista lucana a Enzo Jannacci |
---|
13/02/2015 | Con lo spettacolo teatrale "No tu no" omaggio a Enzo Jannacci" -Produzione Tieffe Teatro Milano-, il cui titolo richiama alla mente il celebre brano di Enzo Jannacci, l'attrice lucana Egidia Bruno rende il suo omaggio al cantautore milanese. Alle parole scritte dalla stessa Bruno con Marie Belotti si intrecciano testi di 12 canzoni di Jannacci e arrangiate al piano, per l'occasione, dal maestro Alessandro Nidi, creando così tra la magia di parole e musica momenti e situazioni di vita in cui ognuno vi troverà motivi per riconoscervisi oggi. Testimonianza dello sguardo lungo di un maestro cui si vuole rendere appunto omaggio. La prima nazionale di "No tu no -omaggio a Enzo Jannacci- sarà il 17 e 18 febbraio prossimo al teatro Menotti di Milano dove, tra una pausa e una prova abbiamo contattato l'attrice per qualche domanda.
Come si racconta Jannacci autore di oltre 600 canzoni in sole 12 di esse?
E’ stata dura sceglierle. Il suo repertorio oltre che vasto è anche molto vario: dal pezzo surreale a quello di denuncia, da quello poetico a quello più melodico. Ci sono voluti due mesi buoni solo per l’ascolto e una prima cernita. Poi, durante il lavoro di scrittura, come per magia, la scaletta si è composta quasi da sola.
Quelle scelte non sono poi tra le più note. Perché?
Volutamente. Ci sembrava superfluo fare delle “cover” note. Ci è sembrato invece molto più interessante far conoscere e “conoscere” (anche per noi è stata una scoperta) un Jannacci meno noto ma non per questo meno significativo, anzi!
Quando e come incontri Enzo Jannacci?
Autunno del 2002, in un locale di cabaret (diciamo pure uno scantinato) di Sesto San Giovanni. Quando fu il momento della mia performance, me lo vidi, seduto in prima fila, coi piedi appoggiati sulla pedana. Cercava un’attrice per una sua commedia. Alla fine del mio pezzo mi si avvicinò e mi disse che quell’attrice ero io.
Il non essere tra i tuoi miti si è rivelato un vantaggio
Sicuramente. Primo perché con l’“umiltà” che abbiamo noi Lucani, se fosse stato un mio mito, avrei avuto difficoltà a rapportarmi a lui con spontaneità; secondo perché conoscerlo è stato per me una continua scoperta.
Come ci si muove tra emozione e senso di responsabilità nel racconto di chi si definisce un proprio maestro?
Sento molto la responsabilità, poi debuttando a Milano, ancora di più! Ma spero che prevalga l’emozione, specie quella che riuscirò a trasmettere al pubblico.
Quando hai avuto chiaro che l'omaggio andasse espresso in palcoscenico?
Subito dopo la Milanesiana di Elisabetta Sgarbi del 2013. Nella giornata dedicata alla Basilicata, avevo partecipato con un testo dal titolo “La Lucana e il Milanese”, proprio sul mio rapporto artistico e umano con Jannacci. I riscontri furono assai positivi. Decidemmo io e la Belotti che era il caso di sviluppare l’argomento.
Sai che sei la prima artista donna a rendere omaggio a Jannacci?
A quanto mi dicono, pare sia così. Spero che questo sia un “valore aggiunto”.
Da allieva realizzi il sogno di omaggiare il maestro nella sua Milano. Da lucana quanto desideri portare in scena questo tuo tributo al milanese nella tua "Basilucania"?
Desidero portare questo spettacolo in più luoghi possibili e naturalmente anche nella mia regione. Jannacci mi chiedeva spesso della “Basilucania”(la chiamava così). Purtroppo non c’è stato il tempo, né l’occasione di portarlo a fare lo “struscio” a Latronico, come mi chiedeva lui. Ragione per cui sarà per me una soddisfazione in più portare NO TU NO nella mia terra.
Paolo Sinisgalli
|
| | |
archivio
E NEWS
|
WEB TV
|