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Il poeta lucano Francesco Cavallo e il suo nuovo libro, "prove d’ esistenza"

9/02/2015

“La vera poesia non dice niente, elenca solo delle possibilità, apre tutte le porte e voi potete passare per quella che preferite” , affermava un noto poeta americano (J. D. M.). Leggendo l’Opera di Francesco Cavallo, mi è tornata alla mente questa poesia e il perché lo si può intuire, anche, da una delle risposte, che il giovane poeta Santarcangiolese, rilascia durante l’incontro avuto con il sottoscritto: “è’ un libro che cerca disperatamente risposte”. Ecco, “PROVE D’ ESISTENZA”, crea tutto ciò. Non è il testo delle sacre risposte, ma al contrario, intende far insorgere al lettore, il desiderio di pensiero.

Francesco Cavallo, da dove nasce il suo amore verso la poesia?

Non so con precisione quando è nato il mio amore verso la poesia. Certo, se questo significherebbe rammentare il mio primo verso scritto allora non andremo molto lontano con la memoria. Io credo però di aver avuto la poesia sin dalla nascita, sin dall’attimo in cui mi si è svelato il segreto stesso dell’Esistenza.

Va alla ricerca di luoghi e momenti ideali o, la casualità è la sua fonte di ispirazione?

Tempo fa ero quotidianamente alla ricerca di luoghi o momenti ideali tali da generare la mia scrittura; ma essi stessi, nell’attimo che avrebbero dovuto offrirmi “l’epifania” si frantumavano, ed io ne rimanevo deluso. Oggi vivo senza pretese e mi affido all’attimo che si esprime nella sua casualità.

Esiste uno scrittore che più di tutti apprezza?

Più che uno scrittore esiste un Maestro: Giuseppe Ungaretti. Sulla sua scrittura è avvenuta la mia formazione. Non vorrei però tacere i nomi di altri poeti come Rimbaud, Verlaine, Iosif Brodskij, Mario Luzi, Saba e tanti altri.

La Lucania e in questo caso Sant’Arcangelo, è terra ideale per un giovane poeta?

Non esiste una Terra o un luogo in particolare ideale per il poeta e la sua poesia. La condanna stessa della poesia è quando essa resta forzosamente relegata in “quattro mura”. L’urlo della poesia, che è canto dell’anima, è talmente polifonico e multistrato che ha la necessità d’adoperare “milioni di lingue” e “milioni di luoghi”.

“PROVE D’ESISTENZA” è il suo primo libro pubblicato.

Prove d’Esistenza è il mio primo lavoro pubblicato e mi piace pensare che avrebbe dovuto essere l’ultimo, ma va bene così. E’ un libro che cerca disperatamente risposte ma che, nella sua umiltà resterà senza. Esistiamo oppure c’inganniamo a risolverci in sogni? Cosa ci spinge quotidianamente a provarci nel mondo, cosa a imprimere la nostra stessa orma sul mondo? Lo disse anche Epicuro, per altro citato in prefazione: “..chi può sapere se il vivere non sia morire, e il morire non sia vivere?” Ecco tutto questo è il mio libro, con l’uomo al centro del tutto, sfrenato nelle sue “prove”, deluso dalle effimere illusioni, riappacificato e di nuovo distrutto. Un sempre, continuo cominciamento.

“Ictus della notte” e “Sono un circo”, sono le poesie che hanno maggiormente attirato la mia attenzione. Esiste anche una sua poesia preferita?

Sì, certo che esiste una mia poesia preferita ed è Fedèa. Essa rappresenta la nascita di una figura mitologica che avrà importante funzione di legame tra alcune poesie. Una versificazione un po’ più lunga rispetto alle altre poesie, Fedèa sarà forse l’attimo di maggiore e pieno riconoscimento del poeta/uomo all’interno di questo viaggio.

Come mai nel testo, ha deciso di aggiungere, le poesie disegnate e le incisioni?

Nel progetto iniziale non avrebbero dovuto esserci, poi però un’intuizione non so quanto felice mi ha spinto a cercare questi infantili incisioni fatte tempo prima. Riguardandole decisi d’inserirle nella raccolta, questo credo tre giorni prima della pubblicazione. A loro modo, comunque rientrano nell’intricato miscuglio di dubbi che lega la raccolta.

Ospite ad un programma radio, ha affermato: “Il sogno è il primo pasto di un uomo per sopravvivere”.

Oggigiorno, più che mai, un mondo in continua evoluzione e una realtà abnorme hanno pian piano portato l’uomo ad essere relegato come in un esilio forzato. Lo costringono a rimodellarsi secondo il piacere di qualcosa o qualcuno. Qualcosa è andato perduto, forse l’essenza stessa della vita. E l’unico modo a mio parere per sopravvivere, e la parola di per sé già spiega tutto, è sognare, abbandonarsi ai sogni, ad altre realtà se serve, spostarsi con la mente in situazioni diversi, o forse meglio: giocare con i sogni, anche se certo spesso questi vengono come dire spezzati, ma guai ad arrendersi, mai.

Chi è il pubblico, di Francesco Cavallo?

Avere già un pubblico mi sembra un “parolone”, vista la situazione attuale. O meglio, essendo da poco uscito allo “scoperto” con questa prima pubblicazione credo sia logico aspettare prima ch’esso, il pubblico, si formi e venga fuori pian piano. Ci sono però persone a me vicine che mi hanno sostenuto e lo fanno con forza ogni giorno: la mia compagna Federica, i miei genitori in primis e altri.

E per chi ha da poco iniziato ad apprezzare le sue opere, o, si è incuriosito leggendo questa sua intervista, esiste modo poterla seguire nel suo percorso?

Certo. Su Facebook ho creato un mio profilo “Francesco Cavallo”, che gestisco personalmente, così come la pagina sempre su Facebook, “Poesie di Francesco Cavallo”. Inoltre invito chiunque voglia contattarmi, ad inviare una mail, all’indirizzo: fracavallo88@tiscali.it

Chi invece non ha il suo libro e vuole comprarlo come deve fare?

Per chi volesse acquistare il libro può farlo in tre modi:
- sul sito internet www.ilmiolibro.it cercando Francesco Cavallo, al prezzo di 8 euro più spese di spedizione;
- sul sito www.lafeltrinelli.it, al prezzo di 10 euro più spese;
- ordinarlo in un qualsiasi punto Feltrinelli, con un tempo di 14 gg lavorativi, al prezzo di 10 euro senza spese di spedizione.

Carlino La Grotta
Lasiritide.it




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