|
"La lacrima dell'angelo" di Rosario Castronuovo |
---|
8/03/2011 | Nostalgia e sofferenza si mescolano nel ricordo della propria terra; una terra mai abbandonata sul serio, ma decantata in una coscienza che diventa poesia. C’è questo e tanto altro ancora nel nuovo lavoro di Rosario Castronuovo, “La lacrima dell’angelo” edito da Ibiskos Ulivieri.
Sofferenza ma anche voglia di nuovo e di riscatto di chi è stato emigrante. E lo sarà sempre.
Tanto più per aver vissuto nella sua terra, la Basilicata, fino all’età di 40 anni, prima di trasferirsi in terra emiliana. Quarant’anni ricchi di esperienze, di personaggi incredibili incontrati e mai dimenticati, scrigni incorruttibili di valori tra il sacro e il profano, il laico e il religioso, ma sempre attenti alle cose più importanti: la famiglia e il senso di avere delle radici.
Nel racconto in versi di Castronuovo vi è la consapevolezza del passato e la curiosità nei confronti del nuovo. Ci sono pagine che parlano di qui e di altrove, dei vicoli lucani, del giardino che è scenario dell’amore pavido e sconosciuto della giovinezza; di Matera dove “Il sole lucida il selciato”; le lune rosse della “Domenica d’agosto” , il ricordo dei genitori e il sud, dove “nei calanchi lamentose amanti difendono lo sposo da sempre”.
E poi, come detto, il nuovo: il presente, l’attuale, con Modena, la storia ermetica in poesia dell’11 settembre, e Internet, dove “il volto non disegna il cuore né i palpiti”.
Un autore esperto, Castronuovo, che sa comunicare in versi ma, nel contempo, sa ancora perdersi nella meraviglia delle esperienze che lo accompagnano.
Lasiritide.it
|
| | |
archivio
E NEWS
|
WEB TV
|