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Apt: presentazione eventi lucani all'Ottobrata Romana |
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27/10/2014 | Echi dalla Basilicata a Roma in occasione dell’ottava edizione dell’“Ottobrata Romana 2014. La campagna in città”, che si terrà dal 30 ottobre al 2 novembre.
Nell’ambito della nota manifestazione romana - grazie alla collaborazione tra APT-Regione Basilicata e Lucana Film Commission, e il contributo del Maestro Ambrogio Sparagna - la Basilicata sarà protagonista assoluta di una serie di iniziative culturali dedicate alla musica popolare lucana, che saranno presentate nel corso di una conferenza stampa in programma giovedì 30 ottobre, alle ore 19,00, nella sala Auditorium Arte, dell’Auditorium Parco della Musica.
All’incontro interverranno Paride Leporace, Direttore della Lucana Film Commission, Gianpiero Perri, Direttore Generale dell’APT Basilicata, Ambrogio Sparagna, musicista ed etnomusicologo italiano, e Rosella Clementi, compositrice e sound designer.
La conferenza stampa si terrà contestualmente all’inaugurazione della mostra fotografica di Domenico Notarangelo “Pasolini a Matera, a 50 anni dalle riprese de “Il Vangelo Secondo Matteo”, che sarà inaugurata sempre il 30 ottobre, alle ore 19, nella sala Auditorium Arte, e visitabile fino al 2 novembre. Si tratta di una produzione originale Fondazione Musica per Roma, in collaborazione con l’APT-Regione Basilicata e Lucana Film Commission, un evento davvero significativo, trattandosi del primo fuori regione dopo la proclamazione di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
Il 30 ottobre, alle ore 21, presso lo Studio 3, si terrà poi l’incontro “Suoni di Basilicata. In Utro”, con il gruppo lucano dei Totarella, mentre il 31 ottobre, alle ore 21, presso lo Studio 3, sarà la volta di “Suoni di Basilicata 055”, con l’ensamble dei Lucanìa. Entrambi i gruppi, di origine lucana, si esibiranno proponendo il proprio repertorio di musica tradizionale lucana e non solo, alternando alle rispettive performance un momento di dibattito con i presenti.
L’1 novembre, alle ore 18, sempre presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Muscia, andrà poi in scena l’atteso spettacolo di musica popolare di Ambrogio Sparagna “Io sono una forza del passato. Pasolini tra Roma e Basilicata”. Ospiti di Ambrogio Sparagna saranno Antonio Infantino, compositore di Tricarico e principale protagonista della riscoperta della Taranta, e Caternia Pontrandolfo, cantante e attrice potentina, una delle voci più intense e originali della riscoperta del canto contadino lucano. Sul palco insieme a Sparagna saliranno inoltre l’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica e il coro popolare diretto da Annarita Colaianni, con la partecipazione di Giorgio Onorato e Aisha Cerami.
Nel corso dello spettacolo scorreranno immagini legate alla città di Matera, testimonianze fotografiche delle fasi di ripresa del film di Pier Paolo Pasolini “Il Vangelo Secondo Matteo”.
LUCANìA
Il gruppo è composto da musicisti di origine lucana che da circa un decennio propongono suoni del repertorio tradizionale della Basilicata, ma anche pezzi ripresi da registrazioni sul campo di etnomusicologi degli anni ’50, e fino agli anni ’90. Il repertorio dei Lucanìa non comprende solo tracce di importazione prettamente lucana, ma rielabora anche esperienze musicali tradizionali di altra provenienza. Una peculiarità questa che sottolinea la capacità del gruppo di andare oltre i confini della tradizione musicale della Basilicata, alla ricerca di sonorità di paesi lontani ma allo stesso tempo vicini, nelle atmosfere, a quelle della loro terra. L’ensemble si avvale di strumenti come mandolino, chitarra classica, organetto diatonico e tromba, violino, tamburi a cornice e batteria.
“055” è il prefisso della città di Firenze, luogo in cui i componenti del gruppo si sono incontrati per dare poi vita a sonorità che hanno origine in terra lucana, ma è anche il titolo del loro ultimo album. Il disco raccoglie brani in cui si possono apprezzare arrangiamenti semplici e diretti, che il gruppo proporrà al pubblico il 31 ottobre nell’ ambito dell’“Ottobrata Romana”. Tra le composizioni dei Lucanìa rientrano anche ritmi e sonorità che si rifanno ai moduli stilistici della tarantella lucana ricreati secondo uno schema del tutto innovativo di istintiva vena compositiva .
I Lucanìa sono:
Massimo Duino – mandolino e voce
Giovanni Guarino - percussioni
Carlo Arvia - chitarra classica
Mario De Carlo - organetto diatonico, tromba e voce
Luca Bannella - organetto e chitarra
Marco Massari - tamburi a cornice
Gianfranco Marcontini - batteria
TOTARELLA
Totarella è il nome attribuito dalle genti del Pollino all'oboe popolare, strumento che accompagna abitualmente la zampogna a chiave. Al suo suono acuto, come un grido che irrompe nell'aria a risvegliare nelle coscienze un'identità culturale sopita, ma mai rimossa, deriva anche la denominazione del gruppo lucano, nato dall'incontro di differenti esperienze da parte di musicisti provenienti da posti confinanti, Terranova del Pollino, Alessandria del Carretto e Canna. Il repertorio nasce da un lavoro di ricerca e raccolta dei pezzi della tradizione, ma soprattutto dall'esperienza di vita che ha portato ad "assorbire" direttamente, senza filtraggi accademici, l'eredità musicale pastorale e contadina naturalmente trasmessa dalla generazione che ci ha preceduti. Il 30 ottobre il gruppo presenterà il nuovo lavoro, il terzo, dal titolo "IN UTRO- Pascolo abusivo". L'utre nella lingua della terra lucana assume un duplice significato, quello di otre e quello di utero. Due "contenitori", custodi di aria e vita. Elemento ed entità, modellati, all'interno di un Utre, dal quale nascono nuovi orpi sonori e vitali.
I Totarella sono:
Pino Altieri: Totarella, tamburello e voce
Paolo Napoli: Surdulina, Organetto e voce
Mauro Semeraro: chitarra battente, mandolino
Saverio Marino: Voce
Arvia Antonio: Zampogna a chiave, Organetto
Rocco Adduci: Zampogna a chiave, fisarmonica, Organetto
Peppuccio Garofalo: chitarre
Mostra fotografica di Domenico Notarangelo
Cinquant’anni or sono, nell’estate del 1964, Pier Paolo Pasolini approdava a Matera per girare il Vangelo secondo Matteo. Negli storici rioni materani e sulle plaghe della murgia vennero ambientate le sequenze più importanti della passione e morte di Gesù, e la stessa Matera si identificò con la Terrasanta e con Gerusalemme.
Il giornalista Domenico Notarangelo, noto esponente del PCI lucano, venne invitato da Pasolini a collaborare per la sceneggiatura, incaricato fra l’altro di procurare una serie di comparse che raffigurassero i farisei e i sacerdoti, e di vestire egli stesso i panni del Centurione romano. La fortunata circostanza permise a Notarangelo, potendo essere presente sul set, di portarsi dietro le fotocamere e, approfittando dei momenti di pausa, scattare una serie di fotografie. In tal modo egli riuscì a catturare una serie di immagini che ritraggono sia Pier Paolo Pasolini nel contesto delle grotte dei Sassi di Matera mentre dirige il film, sia alcune scene fondamentali della Passione, in modo particolare il gruppo delle pie donne che accompagnano Susanna Colussi, madre del regista, nelle vesti della Madonna Addolorata che segue Cristo verso il sepolcro.
In una di queste foto Pasolini viene ritratto in un momento di pausa insieme a Enrique Irazoqui, lo studente spagnolo che impersonava Gesù. Entrambi sono affacciati sullo struggente scenario dei famosi Sassi di Matera. Questo fortunato scatto di Notarangelo ha fatto e continua a fare il giro del modo, utilizzata per copertine di libri, manifesti, brochure, depliants, articoli di quotidiani nazionali, persino in gigantografie esposte nel Metrò di Parigi, nelle vetrine di San Pietroburgo, di Barcellona, di Roma e di Berlino.
Notarangelo in quell’occasione riuscì a realizzare una cinquantina di scatti rimasti in archivio per oltre quarant’anni per essere alla fine stampate in gigantografie per una mostra che è già stata allestita in una cinquantina di città italiane ed europee. L’intera serie di queste foto, inoltre, sono state inserite in un libro catalogo dal titolo Pasolini Matera, nelle edizioni Giannatelli di Matera, in cui lo stesso Notarangelo racconta la sua amicizia e collaborazione con Pasolini. Il volume, arricchito dalla traduzione in inglese, è presentato dal critico cinematografico di Civiltà Cattolica Virgilio Fantuzzi e da Paride Leporace, direttore della Lucana Film Commission.
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