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Giornata mondiale donna rurale: Donne In Campo-Cia |
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15/10/2014 | Meno selfie, meno retorica, meno celebrazione:
è la parola d’ordine di Donne in Campo-Cia Basilicata in occasione oggi della Giornata Mondiale della Donna Rurale. La giornata – evidenzia Matilde Iungano, presidente Donne In Campo - nasce con lo scopo di rimarcare il ruolo delle donne nella produzione alimentare nel mondo e, contemporaneamente, le condizioni di difficoltà in cui spesso sono costrette ad agire. È un’occasione concreta, quindi, di veder riconosciuto l’operato significativo ricoperto dalle donne, capaci di promuovere lo sviluppo agricolo e rurale e di migliorare le condizioni per la sicurezza alimentare contribuendo alla crescita economica nelle zone più vulnerabili e remote della terra. Le donne rurali partecipano al benessere familiare ed allo sviluppo economico, ma sono lontane dal riconoscimento e sostegno per i molteplici ruoli da esse rivestiti, il loro contributo continua ad essere sottovalutato. Tutto ciò nonostante più di un quarto della popolazione mondiale è costituito dalle donne rurali, che collaborano al benessere familiare e allo sviluppo delle economie rurali, risultando un elemento fondamentale per la lotta alla fame, la malnutrizione e la povertà. Grazie al loro impegno l’agricoltura ha contribuito in modo significativo alla crescita economica, sociale e culturale delle aree rurali. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) più di 100 milioni di persone potrebbero uscire dallo stato di povertà se le donne avessero le stesse opportunità di accesso alle risorse produttive degli uomini. La produttività delle fattorie gestite da donne aumenterebbe del 30 per cento. Il numero di persone affamate si ridurrebbe 17 per cento – un impatto che si tradurrebbe nel miglioramento delle condizioni di vita di almeno 150 milioni di individui.
Si deve dunque alle donne rurali più della metà della produzione alimentare mondiale, oltre al sostegno incalcolabile che forniscono alle comunità locali. Tuttavia, nonostante il ruolo vitale che svolgono – sottolinea Iungano - esse sono raramente apprezzate o ricompensate in modo adeguato. E’ quindi nostro compito, rifiutando la retorica celebrativa e le immagini stereotipate delle donne rurali lucane, promuovere un mondo nel quale assicurare loro educazione, accesso alla politica e potere di risoluzione nelle controversie. Una donna che agisca in un mercato del lavoro che consenta un equa remunerazione dei suoi investimenti in macchinari, prodotti e manodopera. Una donna che benefici della terra e delle nuove tecnologie che aumentano la produzione.
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