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Milano.Città invisibili di D. Marranchino |
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8/10/2014 | Domenico Marranchino nasce a Roccanova (Potenza) nel
1955 e si trasferisce a Milano all’età di 17 anni. Nel capoluogo
lombardo inizia la sua attività di decoratore riscontrando molto
successo ma con il tempo, sente la necessità di trasformare
le sue doti tecniche in un confronto personalissimo con la
pittura. La sensibilità che lo contraddistingue gli permette di
raggiungere risultati straordinari dapprima attraverso il colore
materico e il gesto violento, successivamente abbandonando
la spatola e lavorando a pennello su soggetti prevalentemente
monocromi con sfumature di colore.
Città invisibili, architetture silenziose, sorde nostalgie. Quello in
cui ci conduce Domenico Marranchino, valente artista lucano
ma milanese d’adozione, non è soltanto un viaggio nella pittura;
pardon, nella “pittura-pittura”, stilema che rifugge le mode
regalando generosamente i cromosomi della grande cultura del
Novecento europeo. Quello di (e con) “Mimmo” è un viaggio nel
concetto di urbanità intesa non solo in senso toponomastico
ma come complesso di luoghi della memoria, dove la città è
simbolo della complessità e del disordine della realtà; ciò che
Italo Calvino definì “l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che
formiamo stando insieme”
La mostra curata da Giandomenico Di Marzio e fortemente
sostenuta dal presidente della Fondazione Maimeri, Gianni
Maimeri, e’ un tributo al lavoro del maestro “Il pennello di
Marranchino vola sulla tela di cotone come una matita che
prende appunti per indagare il mondo. E anche i luoghi urbani
a lui evidentemente cari cominciano a essere sempre meno
riconoscibili, quasi un’idea o un ricordo che si fa evanescente
e proprio per questo finisce per appartenere a ognuno di noi.”
Sempre maggiore interesse di critica e pubblico, testimoniato
dal numero e dal successo delle recenti mostre, confermano
il talento dell’artista nel rappresentare una città come Milano,
“attraverso le architetture degli ex fabbriconi (per usare
un’espressione testoriana), dell’archeologia industriale, dei
cantieri e oggi dei novelli grattacieli di Porta Nuova, Citylife e
delle aree della prossima Expo.
“Impro per Violoncello Solo” del maestro Piero Salvatori
accompagneranno la visione delle opere, originalità sapiente del
suono improvvisato, che vivrà e si fonderà con la contaminazione
pittorica di Marranchino. Il violoncellista Piero Salvatori musicista
eclettico, cresce nel mondo classico come Primo Violoncello
di numerose orchestre e ensemble italiani. Duo, Trio con
pianoforte e Quartetto d’archi, da sempre la sua passione.
Molte le collaborazioni in dischi e tournée del panorama pop
con artisti quali C.Baglioni, G.Paoli, A.Ruggiero, O.Vanoni,
R.Zero. In quello jazz con U.Caine, P.Fresu, R.Marcotulli,
E.Pieranunzi. Musica&danza, musica&pittura, musica&poesia
e improvvisazioni per violoncello solo, impreziosiscono il suo
viaggio musicale sui palchi di importanti teatri italiani. “Images”
é il suo lavoro discografico per l’etichetta Blue Serge distribuito
dall’Egea. “Prototype” é l’assolo composto per Roberto Bolle
nello spettacolo “Roberto Bolle and Friends 2013/2014”.
Inaugurazione giovedì 23 ottobre ore 18,00 |
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