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Avviato a Melfi “Noi in Italia. Opportunità e rischi. Tre temi nittiani” |
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22/09/2014 | Una platea attenta e numerosa ha seguito l’incontro sul “Lavoro imprigionato” che ha inaugurato, al centro culturale Nitti di Melfi, il ciclo di eventi “Noi in Italia. Opportunità e rischi. Tre temi nittiani” organizzato dall’Associazione “Francesco Saverio Nitti”. A parlarne l’On. Guglielmo Epifani, presidente della X Commissione alla Camera dei Deputi sollecitato dalle domande del prof. Marco Percoco dell’Università “Bocconi” di Milano.
Nel presentare l’evento, la presidente Patrizia Nitti ha sottolineato come “l’Associazione ricopra sempre di più il ruolo di braccio operativo della Fondazione Nitti nel promuovere la figura e l’opera dello statista melfitano”, mentre il direttore Gianluca Tartaglia ha esposto il programma del ciclo di incontri pubblici che “ traendo spunto dalla vasta tematica nittiana si proiettano nei dibattiti che oggi coinvolgono l’Italia e, in particolare il Mezzogiorno”.
Nel portare il saluto della città di Melfi, il sindaco Livio Valvano ha evidenziato “il contributo fattivo che l’Associazione Nitti offre alla vita culturale della città con l’organizzazione di eventi di alto livello e con ospiti di qualità”.
Interessante la discussione che ha animato l’incontro sul “lavoro Imprigionato”. Stimolato dalle domande del prof. Marco Percoco, il presidente Guglielmo Epifani ha tratteggiato il quadro della difficile situazione occupazionale nel nostro Paese spiegandone le cause e illustrando il suo pensiero sulla riforma del lavoro e sulla modifica dell’articolo 18 che è al centro del dibattito politico.
“Lavoro, crescita e lotta alla precarietà devono essere le priorità della nostra azione politica – ha affermato Epifani-. In Italia il solco tra lavoratori garantiti e lavoratori non garantiti è grande, ma questo problema non si risolve creando nuove divisioni. E se il nodo, invece, è quello di favorire la crescita il problema va rovesciato: non sono le regole del lavoro che favoriscono lo sviluppo quanto gli investimenti. Per cui, invece di cambiare di nuovo l’articolo 18, occorre mettere in primo piano politica industriale e politica fiscale. E’ vero c’è un problema di modernizzazione del mercato del lavoro, un mercato molto segmentato, dove negli anni si è accentuata la precarietà. Ora serve un riordino: ma non perché lo chiede l’Europa, ma perché lo chiede la condizione sociale delPaese. La riforma alla fine deve rappresentare il punto comune di una valutazione che appartiene a tutto il Paese. A mio modo di vedere, tutela del lavoro, dignità del lavoro, un diverso rapporto lavoratore-impresa devono far parte di un’idea di sviluppo che deve essere compatibile col fatto che dobbiamo competere con prodotti, servizi e aziende di qualità”.
Il ciclo di incontri pubblici, che ha il patrocinio della Regione Basilicata, della Provincia di Potenza, del Comune di Melfi e il contributo di Agroalimentare Sud, proseguirà con il seguente calendario:
• 8 Novembre “La scuola coraggiosa”. Giovanni Vetritto intervista Marco Rossi Doria (già Sottosegretario di Stato Ministero Istruzione”)
• 6 Dicembre “La bellezza perduta”. Stefano Rolando intervista Claudio Strinati (storico dell’Arte, dirigente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali)
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