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C.S.THALIA: difficile per turismo montano ma si salva l’agriturismo d'alta quota |
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16/07/2014 | Se le previsioni dell'Osservatorio turistico della montagna sono all’insegna di un'altra estate difficile per il turismo in montagna, che soffre soprattutto un calo delle presenze italiane (in flessione tra i 7 e i 10 punti percentuali) a causa della crisi, anche in Basilicata dove comunque il turismo estivo in montagna rappresenta da sempre un target limitato, gli effetti si faranno risentire. E’ l’analisi del Centro Studi Turistici Thalia in riferimento allo studio elaborato da Trademark Italia che contiene la contrazione di giro d'affari e purtroppo posti di lavoro. Non si sottovaluti, piuttosto, cosa rappresenta nel Paese la vacanza alternativa al mare. Secondo l'Osservatorio turistico della montagna gli arrivi complessivi (alberghiero ed extralberghiero) si attesteranno sui 3,7 milioni con 2,8 milioni di italiani e 900 mila stranieri. Le presenze complessive saranno di 17,5 milioni (alberghiero ed extralberghiero) di cui 13 milioni di italiani e 4,5 milioni di stranieri. Il fatturato diretto sarà di 1,70 miliardi di euro e il giro d'affari complessivo si aggirerà sui 2 miliardi.
Da noi in Basilicata – evidenzia il C.S. Thalia – il turismo montano coincide con quello dei Parchi Nazionali e regionali e con l’agriturismo “ad alta quota”. Nello specifico del turismo montano-rurale, per zona altimetrica, le aziende agrituristiche lucane si trovano per il 52,4% in montagna, per il 25,5% in collina e per il 22,1% in pianura e sono pertanto l’unico segmento valido del mercato turistico montano. Quanto alle attività proposte agli ospiti, in 31 aziende agrituristiche è possibile praticare l’equitazione, 36 la montain bike; 59 propongono itinerari di escursionismo, 45 di trekking e 12 osservazioni naturalistiche. Una trentina sono anche fattorie didattiche e in una decina si svolgono corsi-laboratori di cucina. Dunque – sottolineano gli operatori del Thalia – sono soprattutto gli agriturismi di montagna a doversi “difendere” in questa stagione estiva dalle previsioni a tinte fosche. Le “armi” di difesa sono essenzialmente tre: la buona cucina, le attività innovative da proporre agli ospiti in azienda, l’organizzazione di itinerari escursionistici e di visite al patrimonio culturale, artistico-monumentale e naturalistico dei comprensori più vicini. Tra gli esempi di innovazione, nel Marmo-Melandro, l’Agriturismo Taverna del Pastore di Bella, proseguendo la scelta della partnership di Slow Food – sottolinea Marisa Gabriele, co-titolare insieme al marito Sandro Doino – ripropone antichi menù contadini tramandati da generazione a generazione rivisitati attraverso i menù della via Herculeia. Un’occasione per rivalutare l’antica cucina povera per richiamare interesse ed attenzione per la salvaguardia e la valorizzazione delle attività contadine, di riavvicinare, persone sensibili e attente alle problematiche culturali e ambientali, al mondo dell’allevamento tradizionale e alla sua ricchezza di valori ed umili sentimenti e di sviluppare la filiera agroalimentare del suino, in un contesto turistico, come viaggio enogastronomico. E poi c’è la proposta originale di un turismo rurale vissuto all’aria aperta attraverso l’area attrezzata riservata ai camper con tutti gli organi sensoriali: oltre al gusto e all’olfatto della cucina povera, alla vista di prodotti, produzioni e oggetti della vita contadina, c’è la percezione di un “altro” mondo. Inoltre un’ impresa agrituristica con gli occhi di donna sa sempre diversificare la propria offerta. Non solo cibo e pernottamenti, ma proposte di itinerari, escursioni, attività in azienda, lezioni di cucina.
L’altro esempio è invece nell’area delle Dolomiti Lucane, l’Agriturismo Molino della Contessa, nato nel 2004 da un antico mulino Baronale del XII restaurato da pochi anni, alle falde della foresta naturalistica del Parco, che continua a scommettere sugli arrivi di turisti appassionati della natura. L’effetto Grancia e quello rappresentato dal Volo dell’Angelo sono richiami per convincere specie gli appassionati del “volo” a non andar via subito dopo l’ebrezza del “volo”. La crisi pesa soprattutto sul numero dei coperti a tavola che – riferiscono gli operatori agrituristici Rosanna e Michele – sono in diminuzione specie nei primi giorni della settimana”. Ma a testimonianza che nell’area delle Dolomiti Lucane c’è gente tenace che non demorde ecco il progetto, a buon punto, di una piscina a fianco l’azienda per offrire un’ ulteriore attrazione da aggiungere oltre che alla cucina genuina con i prodotti tutti rigorosamente del posto, agli itinerari alla scoperta del Parco, alle passeggiate, una novità richiesta dagli ospiti amanti delle vacanze in campagna
Su ogni offerta – avverte il C.S. Thalia - il prezzo è l’elemento essenziale: almeno 2 turisti su 3 puntano su un acquisto conveniente e sono alla ricerca del miglior rapporto prezzo-qualità, non di sole ''emozioni''. La rete poi ha accentuato la concorrenza tra gli operatori, che sempre più frequentemente competono sul fronte dei prezzi ma spesso lo fanno tagliando comfort, servizi, garanzie e qualità. La vacanza estiva in montagna o in agriturismo ad alta quota da un triennio almeno è diventata un patchwork di proposte di vacanza attiva e dinamica, molto distante dai tradizionali ace. Cercando di attrarre i più giovani, si investe in nuove attività: cicloturismo, mountain bike, cross country, downhill, rafting, nordic walking, etc. introducendo ritmi, rumori e agonismi incoerenti con la tradizionale vacanza montana di pace e silenzio.
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