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Montemurro:una ragnatela per “ricostruire” Sinisgalli |
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3/06/2014 | È stata una serata molto intensa quella trascorsa nella Casa delle Muse, a Montemurro, per presentare il volume Il guscio della chiocciola. Studi su Leonardo Sinisgalli (Edisud, Salerno - Forum Italicum Publishing, Stony Brook New York 2012). Per la prima volta dall’inaugurazione dello scorso ottobre, il vero e unico protagonista è stato colui che in quella casa ha vissuto e del quale ogni oggetto custodito in essa parla. Studiosi che sono stati anche suoi discepoli e amici, giovani docenti universitari di atenei italiani e stranieri, intellettuali di altissimo livello e dalla formazione più disparata hanno unito i loro contributi, dando vita a un’opera di quasi mille pagine che ricostruisce tutta la proteiforme figura di Leonardo Sinisgalli, dalla poesia alla matematica, dal disegno alla narrazione, dalla pubblicità alla radio.
Un’operazione che, secondo il direttore della Fondazione, Biagio Russo, può essere espressa mediante tre metafore: le opere di Chersicla che smontano e rimontano il soggetto artistico, la ragnatela tanto cara a Sinisgalli, frutto di un lavoro di intrecci e tessiture che legano i diversi soggetti coinvolti, la vetta raggiunta dopo una faticosa scalata. A celebrare la monumentalità e l’importanza di quest’opera sono stati i maggiori recensori sulle pagine culturali di giornali come «La Repubblica», «Il Corriere della Sera», la «Domenica» de «Il Sole 24 Ore», i quali hanno concordato sul messaggio di riscatto proveniente dal Mezzogiorno, anche perché i curatori dei due imponenti volumi provengono dalle università del Sud: Sebastiano Martelli da Salerno, Franco Vitelli da Bari, Palmarosa Fuccella (cui si deve la ricerca iconografica e l’impaginazione) da Potenza.
Il progetto di ingegneria del libro a geometria variabile è stato inoltre realizzato dal più noto grafico vivente, Mimmo Castellano, amico di Sinisgalli e proveniente dal suo stesso mondo, quella civiltà contadina traghettata nella modernità mediante il recupero di tutti i suoi elementi significativi. Come ha spiegato il prof. Sebastiano Martelli, proprio per la sua modernità Sinisgalli entra nella nostra contemporaneità, dando una risposta al dibattito odierno sul valore e l’utilità degli studi umanistici, le humanities, la cui conoscenza risulta propedeutica a “vivificare” l’intelligenza delle nuove generazioni, applicata anche alle discipline scientifiche. La commistione fra le due culture, o meglio fra le due Muse, è infatti l’elemento caratteristico del nostro “Leonardo del Novecento”.
Questo suo atteggiamento avanguardistico e multiforme – come ha sottolineato Palmarosa Fuccella - è ben riflesso nella struttura editoriale del libro Il guscio della chiocciola, nel quale il lettore è guidato alla consultazione mediante una mappa, proprio come se si stesse navigando in un’opera multimediale. Libro e tecnologia si fondono così in un omaggio a quell’aspetto di Sinisgalli che forse è stato poco esplorato: le arti visive, la grafica, la comunicazione pubblicitaria. Ne emerge un ritratto di lui che si allontana da quello canonico presente sui manuali scolastici, dove Sinisgalli viene classificato semplicemente come esponente dell’Ermetismo.
Ed è questo nuovo e più ricco ritratto – ha spiegato il prof. Franco Vitelli - che i curatori vogliono consegnare agli studenti, agli studiosi e ai semplici appassionati che si avvicinano alla figura di Sinisgalli. La ragnatela tessuta da coloro che il libro lo hanno realizzato unendosi in un sodalizio umano e culturale, si allarga così a coloro che il libro dovranno fruirlo, secondo una “politica culturale” che punta alla formazione collettiva. Idea che la Fondazione Sinisgalli e il Parco Nazionale dell’Appennino lucano Val d’Agri-lagonegrese hanno colto e reso concreta, facendo dono del libro ad alcuni rappresentanti della realtà locale: studenti universitari che stanno svolgendo tesi su Sinisgalli, scuole del territorio intitolate a Sinisgalli, biblioteche di alcuni centri valligiani come Moliterno, Spinoso, San Chirico Raparo e Montemurro.
L’ultimo filo di questa immensa ragnatela non poteva che essere Sinisgalli stesso, reso presente nella Casa delle sue Muse attraverso alcuni suoi racconti e articoli, letti e interpretati da Giulia Gambioli e Peppe Viggiano de “La Mandragola Teatro”. Sinisgalli è stato conquistato, la missione è compiuta.
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