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“Basilicata, diversa e sorprendente”. Olivia Pozzan racconta il suo viaggio |
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8/08/2011 | Venduta in tutto il mondo e tradotta in diverse lingue, la collana delle prestigiose guide Lonely Planet si arricchirà anche di un volume dedicato alla Basilicata, accanto a Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, in una versione interamente dedicata - e per la prima volta - al Meridione d’Italia, in uscita nel Febbraio 2012.
“Bibbia" del turista esploratore del mondo, Lonely Planet segue una filosofia che la rende quanto mai attendibile: il lavoro dei suoi autori è svolto in piena autonomia maturando valutazioni libere e obiettive così da offrire consigli imparziali ai propri lettori.
Il target cui si rivolgono queste guide dedicate all’Italia comprende persone per le quali visitare il Belpaese è il sogno di una vita e che vogliono arrivare al cuore del modo di vivere italiano. Le pubblicazioni, inoltre, assecondano l’esigenza dell’essere ben informati prima di visitare una determinata destinazione.
Occhi sinceri delineeranno anche i contorni della Basilicata. Quegli occhi sono di Olivia Pozzan, giornalista italo-australiana, veterinaria di professione ma da sempre amante dei viaggi e che della Basilicata aveva già parlato nel 2008, nella prima edizione della guida di "Puglia & Basilicata". Ma quella fotografata dalla giornalista per la prossima pubblicazione ritrae Matera, Maratea, Costa Ionica, Parco Nazionale del Pollino, Rivello, Aliano, Pietrapertosa, Castelmezzano, Potenza e Venosa.
Se le si chiede di individuare due aggettivi che descrivano la regione, risponde: “È difficile limitarmi a due, quando penso ai Parchi del Pollino e dell'Appennino Lucano, definirei la Basilicata aspra e selvaggia, mentre diventa antica e mistica se ricordo la sorprendente città-grotta di Matera, il nord, invece, è più morbido con le sue verdi colline, è il caso dell'affascinante città di Venosa, e Maratea è una località balneare alla moda”. Alla fine, la ricercatrice di origini venete tenta una soluzione: “La Basilicata è diversa e sorprendente, ma questi aggettivi da soli non le rendono giustizia”.
Guardando al Sud Italia in generale, Pozzan definisce la Puglia “OK”, soprattutto quanto ad organizzazione, mentre riconosce che “la Calabria deve crescere ancora”. Prima di abbandonarsi ad un giudizio sulla Basilicata, puntualizza: “C'è sempre un margine di miglioramento nel settore del turismo, dai mezzi pubblici alle informazioni facilmente accessibili. Una delle difficoltà per i turisti che non parlano la vostra lingua è, ad esempio, l'accesso a informazioni nei vari luoghi d'interesse indicate solo in italiano, di conseguenza molti perdono l’occasione di conoscere gran parte della storia di alcune regioni”. La Basilicata – prosegue – “ha molte attrazioni turistiche e posti che la rendono unica”, dunque, “gli ingredienti per il turismo di successo sono già in atto e, con un profilo crescente nella letteratura di viaggio, sempre più persone visiteranno la Basilicata”, anche “per la sua cucina deliziosa e la tipica ospitalità del Meridione d’Italia”. Certo, ci sono località più preparate ad accogliere visitatori soprattutto stranieri per la conoscenza dell’inglese, “come Matera e Maratea, mentre lontano da queste zone è difficile trovare persone in grado di parlare questa lingua”.
Il cuore di Olivia deve essere particolarmente grande perché alla domanda: “Cosa porterai con te della Basilicata?” non riesce a fare una selezione: “Amo la bellezza selvaggia del Pollino, e non dimenticherò le passeggiate nella nebbia di Castelmezzano e Pietrapertosa, ma uno dei ricordi più preziosi resta quello di una notte trascorsa a Matera, un presepe gigante sull'orlo di una scogliera”. Così racconta che, “dopo una giornata in giro per la città-caverna, esplorando viuzze, vicoli e cisterne sotterranee, ho deciso di fare una passeggiata a tarda notte per le strade deserte”. Brillano ancora nei suoi occhi “le luci della città dolcemente incandescente nella nebbia che vi incombeva sopra, la bocca nera del burrone sotto una rupe, le stelle che pungevano il cielo notturno, e la sensazione ovattata del tempo fermo. È stato inquietante e bellissimo”. E quando il suo racconto sembra terminare, continua: “Camminare tra i Sassi e dormire in una grotta è come vivere la storia”.
L’autrice di Lonely Planet è certa che nella stesura della sua opera la penna le suggerirà parole anche per la gente lucana: “cordiale e disponibile, in un primo momento diffidente verso gli estranei, poi, generosa al punto da invitarti in casa sua”.
Ma qual è il turista-tipo cui può piacere la Basilicata, e perché? “Chi ama l'avventura ed esplorare le regioni per scoprire da soli le ‘gemme nascoste', è certa Olivia, ma anche gli appassionati della natura e della storia”.
Prima di salutarci, Pozzan dà un suggerimento che suona quasi come un bonario ammonimento: “Ci sono un paio di cose che faciliterebbero l’ospitalità in questa regione: più persone che parlino inglese e orario continuato in musei, attrazioni e nelle strutture ricettive. Altrimenti, cosa possono fare i turisti quando tutto si chiude nel bel mezzo della giornata?”.
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