Il giorno 7 maggio 2014, ad Avellino presso la Prefettura, alla presenza del Prefetto Carlo Sessa, si è tenuto l’incontro per la sottoscrizione del Manifesto del Patto Val d’Ofanto, finalizzato a promuovere lo sviluppo sostenibile dell’intero territorio del bacino idrografico del Fiume Ofanto, un territorio che conta 51 Comuni e 420 mila abitanti e interessa le Regioni Campania, Basilicata e Puglia e le Province di Avellino, Barletta-Andria-Trani, Foggia e Potenza.
Alla sottoscrizione ha partecipato la gran parte dei Sindaci dei Comuni ofantini, salvo alcuni assenti per contestuali e improrogabili impegni, e segnatamente i Sindaci di: Aquilonia (AV), Andretta (AV), Ascoli Satriano (FG), Atella (PZ), Barletta (BT), Bisaccia (AV), Cairano (AV), Calitri (AV), Canosa di Puglia, Cerignola (FG), Conza della Campania (AV), Lacedonia (AV), Lavello (PZ), Lioni (AV), Margherita di Savoia (BT), Melfi (PZ), Monteverde (AV), Morra De Sanctis (AV), Rapone (PZ), Rocca San Felice (AV), Rocchetta Sant’Antonio (FG), Ruvo del Monte (PZ), Sant’Arcangelo dei Lombardi (AV), Spinazzola (AV), Teora (AV), Torella dei Lombardi (AV), Trinitapoli (BT), Villamaina (AV). Rappresentato anche il Consorzio intercomunale dell’Alto Ofanto CO-RIT.
Hanno inoltre partecipato alla sottoscrizione il Presidente della Provincia Barletta-Andria-Trani, i responsabili delle Unioni regionali delle Bonifiche della Puglia e della Campania, il responsabile del Parco Regionale Naturale del Fiume Ofanto, il delegato del Rettore dell’Università degli Studi di Bari, i Presidenti dei GAL CILSI (AV), Vulture-Alto Bradano (PZ), Piana del Tavoliere (FG), il responsabile dell’Agenzia Territoriale per l’Ambiente (BT).
Ha partecipato alla sottoscrizione anche il delegato del Presidente della Camera di Commercio di Avellino, mentre hanno preannunciato la sottoscrizione il Presidente della Camera di Commercio di Potenza e il Presidente dell’Unione Comuni Alto Bradano, impossibilitati a partecipare.
Euro*IDEES segue l’evoluzione del Patto Val d’Ofanto sin dai suoi primi passi nel 2005 ed esprime, in qualità di associazione europea impegnata nella promozione delle iniziative di sviluppo locale e regionale, il suo vivo apprezzamento per lo sforzo che le autorità locali e le forze economiche e sociali e le loro strutture associative stanno sostenendo da una decina d’anni circa per lo sviluppo della Val d’Ofanto, uno sforzo che ha già prodotto dopo il Manifesto di Melfi del 2009 importanti risultati, fra cui citiamo, a titolo d’esempio, il rilancio della produzione del Grano Senatore Cappelli nell’Alto Ofanto, l’ottenimento della certificazione DOP per l’olio extra vergine del Vulture nel Medio Ofanto, la realizzazione di interventi per la tutela e la valorizzazione ambientale del Parco Fluviale nel Basso Ofanto.
La sottoscrizione del Manifesto Val d’Ofanto è la dimostrazione di una parte del Mezzogiorno d’Italia -che ha dato pure i natali a personalità illustri della costruzione dell’Italia unita e della sua democrazia, da Francesco De Sanctis, a Giustino Fortunato, a Francesco Saverio Nitti, a Giuseppe Di Vittorio, ed altri ancora- che vuole mettersi in discussione, innovarsi, provare a mettere in campo progettualità di più ampio respiro. Una parte del Mezzogiorno d’Italia che vuole andare oltre la “questione meridionale”, oltre il rivendicazionismo assistenziale, dimostrare che lo sviluppo lo si fa innanzitutto cercando di mettere in campo idee in grado di aggregare soggetti pubblici e privati e dimostrando reali capacità realizzative di progetti ambiziosi, lungimiranti.
Euro*IDEES, in qualità di associazione rappresentativa di comunità locali europee intraprendenti, continuerà ad assicurare il suo impegno nelle varie sedi europee, nazionali e regionali, affinchè il disegno di uno sviluppo integrato dell’intera valle ofantina possa compiersi, a partire dal sostegno che tale disegno deve trovare nella programmazione europea 2014-2020.
Questa programmazione, più che quella del passato, sosterrà progetti in grado di affrontare specifiche sfide territoriali e capaci di realizzare risultati tangibili di sviluppo. La Val d’Ofanto, con la sottoscrizione del Manifesto odierno, si candida a dare un contributo fattivo ad una stagione di programmazione che si annuncia difficile, ma densa di soddisfazioni per quelle comunità che vorranno e sapranno guardare lontano.
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