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Unibas: Lia Levi alla rassegna" Quartieri Contemporanei" |
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17/03/2014 | Martedì 18 marzo secondo appuntamento del cartellone teatrale "Quartieri contemporanei": in scena nel teatro Stabile di Potenza, dalle ore 21, “Una bambina e basta” un inedito in prima nazionale tratto dall'omonimo libro di Lia Levi, e interpretato da Daniela Poggi, che eseguirà un reading del racconto delicato, struggente, a tratti malinconico dell’infanzia dell’autrice durante i terribili anni che fecero da cornice alle persecuzioni naziste della seconda guerra mondiale; a seguire, l’attrice interpreterà un altro testo teatrale in prima nazionale, “30 rose Tea”, un racconto che parla al cuore, affrontando il tema drammaticamente attuale della violenza sulle donne. Le musiche originali, eseguite dal vivo, sono di Antonio Nasca. La regia è a cura di Rodolfo Martinelli. Alle ore 18, invece, nel ridotto del teatro Stabile, Lia Levi e la direttrice artistica della rassegna, Isabel Russinova, si confronteranno con il pubblico sul testo e sulle vicende che hanno “generato” il libro e poi lo spettacolo.
L’ingresso allo spettacolo è gratuito, su invito, da ritirare dal lunedì al venerdì, nella sede dell'Unibastore, nel campus universitario di Macchia Romana, a Potenza, dalle ore 9 alle ore 18, e nella Segreteria del Rettore, nel polo del Francioso, dalle ore 10 alle ore 13.
“Il primo appuntamento della rassegna – ha detto il Rettore dell’Ateneo lucano, Mauro Fiorentino – è stato un successo di pubblico e di contenuti, con l’interessante incontro con gli autori, e la telefonata di Dario Fo, e poi un teatro pieno che ha apprezzato e applaudito la performance degli attori: portare opere di qualità e di impegno sociale in un gioiello, come il teatro Stabile, è uno dei nostri obiettivi, a cui si aggiunge quello di una sempre migliore offerta culturale e didattica per i nostri studenti”.
Il testo "Una bambina e basta" nel 1994 ha vinto il premio Elsa Morante-Opera Prima. E' la storia di una bambina ebrea, nascosta in un convento di Roma per sfuggire alla deportazione. La piccola, nel corso degli eventi e della barbarie nazista, è attratta dal dio "buono dei cristiani e non da quello sempre arrabbiato degli ebrei", dalla sicurezza di quel mondo cattolico non minacciato, da una lieve vertigine mistica ambiguamente incoraggiata da qualche monaca, dalla speranza d'interpretare la Madonna alla recita di Natale. Ma quando è a un passo dall'abbracciare la nuova fede, interviene la madre, "tigre, leonessa, che ha poco tempo per libri e sinagoghe perché deve difendere le figlie", la loro vita ma anche la loro identità minacciata. Solo a guerra terminata potrà dire alla figlia: "Tu non sei una bambina ebrea, sei una bambina e basta".
Il primo appuntamento - "Una coppia aperta, quasi spalancata" di Dario Fo - lo scorso 10 marzo ha registrato il "tutto esaurito" nella struttura teatrale del capoluogo lucano. La rassegna è ideata dall’attrice Isabel Russinova, che ne cura la direzione artistica, e organizzata da Ars Millennia production e dall'associazione culturale Bravò con l'Università degli studi della Basilicata, con il contributo della Regione Basilicata, del Comune di Potenza e della Carical e il patrocinio dell'Apt, del Comune di Matera, e del Comitato Matera 2019.
Il 26 marzo sarà la volta del testo di uno dei maggiori scrittori italiani, Claudio Magris, “Lei dunque capirà”. Per l’occasione è in programma, alle ore 18, un altro appuntamento d’eccezione: l’autore interverrà in sala per un incontro con il pubblico, durante il quale parlerà della sua opera letteraria.
LIA LEVI:
Nasce a Pisa nel 1931, da una famiglia piemontese di origine ebraica. Da bambina si trasferì a Roma, vivendo in prima persona il periodo delle persecuzioni a opera di fascisti e nazisti, da cui riesce a sfuggire nascondendosi con le sue sorelle in un collegio di suore.
Inizia a scrivere "Una bambina e basta" nel 1994 - vincitore del Premio Elsa Morante opera prima - con l'intento di raccontare la sua storia, ovvero le vicende di una bambina ebrea che si trova improvvisamente ad affrontare problemi più grandi di lei e molto spesso ingigantiti e resi ancora più difficili dagli adulti: “Non mi piacciono - scrive nella prefazione - i grandi quando decidono di farti un discorso: si sentono evoluti e magnifici, ti guardano negli occhi, cercano il tono a mezza altezza… ora saprai tutto anche tu, ci penseranno loro a impacchettarti la notizia come una merendina".
Ha fondato e diretto Shalom, un mensile della comunità ebraica. Sceneggiatrice e giornalista, è autrice sia di romanzi per adulti che per ragazzi. Nel 2010 con il libro "La sposa gentile" (Edizioni e/o) ha vinto il premio nazionale Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo per la sezione narrativa.
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