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Recensione di“Cristiani nel mondo” di Giuseppe Militello |
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9/02/2014 | Il prezioso volume Cristiani nel mondo di Giuseppe Militello edito dalle Edizioni San Paolo, è una sintesi di teologia e spiritualità, quale aiuto a rileggere o leggere per la prima volta il documento più esteso di tutto il Concilio Vaticano II, forse il più importante sicuramente quello ne rappresenta l’apice magistrale: la Gaudium et Spes.
Articolo dopo articolo, l’agile commento ci conduce al cuore del rapporto che la Chiesa desidera instaurare con il mondo dopo secoli di fratture.
Il testo affronta molte tematiche: dalla creazione dell’uomo frutto di un disegno divino e della donna creati ad immagine e somiglianza, che hanno peccato per aver disubbidito a Dio, alle problematiche attuali come la scienza, la fede ed i mutamenti epocali verificatisi nel corso dei millenni, i progressi della scienza, il mutamento della società più protesa all’avere che all’essere.
La cupezza d’animo presente nell’uomo è ascrivibile anche al progresso che ha portato ad un imbarbarimento della società, alla cattiveria ed all’allontanamento da Dio.
Per non parlare del deturpamento della natura da parte dell’uomo, arrogandosi il diritto di manipolarla, causando le catastrofi naturali anche a causa dei gas tossici sprigionati nell’atmosfera come riportano puntualmente giornali e le televisioni .
Di questi cambiamenti epocali ne hanno risentito anche i giovani che hanno adottato nuovi stili di vita, basati non sul rapporto dialogico con i genitori ed il rispetto dell’altro, ma dal cinismo e la cupezza d’animo, complice anche la televisione definita da Karl Popper “La cattiva maestra” ed Internet che assorbono buona parte del tempo libero.
La Chiesa soffre per queste nefandezze sociali e per questo deve uscire dal fortilizio ecclesiastico e cercare di ammaestrare le genti compiendo opera di evangelizzazione.
Il Concilio Vaticano II aperto da Papa Giovanni XXIII e concluso da Paolo VI ha cercato di aprirsi al mondo ed a quello che stava accadendo nel senso di capire i mutamenti che stavano accadendo e la Gaudiun et Spes è stata un’enciclica molto significativa nel diffondere il messaggio di fede di carità e di salvezza.
Come disse Paolo VI in questo testo la Chiesa riscopre la sua perenne giovinezza per presentarsi sempre viva ed operante in mezzo agli uomini.
L’annuncio del Vangelo deve essere un’occasione per accostarci alle genti ed assumere il ruolo di servi di Cristo e di tutta l’umanità.
Biagio Gugliotta
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