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Da domani a Senise 'I promessi sposi' messi in scena dall'Unitalsi |
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26/12/2013 | Un laboratorio teatrale per giovani, adulti, disabili e non, una possibilità in più per crescere, per riconoscere in se stessi la possibilità di essere testimoni di una vita utile al disegno di Dio, per Per-Correre, insieme, la via della FEDE in Cristo Gesù.
E' l'ultima iniziativa promossa dal costituendo Gruppo dell’UNITALSI di Senise (della sottosezione Tursi-Lagonegro) per il 2013, rappresentando il 27 – 28 – 29 – 30 dicembre prossimi “I Promessi Sposi”, commedia brillante in due atti, nel Teatro Agorà di Senise, un lavoro iniziato a marzo scorso e di cui la rappresentazione di dicembre è l’atto finale. I partecipanti al laboratorio (tra attori e amici circa quaranta associati), attraverso la metafora del teatro, secondo cui ognuno ha una parte nella commedia e tutti concorrono alla riuscita della rappresentazione, hanno fatto esperienza del proprio ruolo nel mondo e nella vita. In particolare, gli amici disabili, si sono trasformati da persone bisognose di cure, in “attori” responsabili della loro crescita umana, diventando testimoni privilegiati della Grazia che salva tutti, qualunque sia la personale condizione di vita. Naturalmente, quindi, il percorso vissuto non ha avuto uno scopo riabilitativo e di comunicazione della propria condizione, quanto la testimonianza della forza di un’Amicizia che dura da duemila anni e che, allora come oggi, attraverso delle persone che con fede portano la barella di un amico davanti a Cristo affinché lo guarisca, riafferma il miracolo della carità.
Per questa esperienza teatrale si è scelto il testo “I Promessi Sposi” del Manzoni, scelta temeraria e non casuale, poiché nei memorabili personaggi di questo romanzo, semplice e profondo, si agitano i drammi, i dolori e le gioie di tutti, dove sovrastano due elementi essenziali che sono il filo conduttore dell’esperienza di laboratorio: la misericordia e l’intervento benefico della provvidenza, nell’esperienza della carità. Renzo e Lucia, alla fine del romanzo, esprimono una verità profondissima, il “sugo della storia”: “ [….] i guai [quando] vengono[……], o per colpa o senza colpa, la fiducia in Dio li raddolcisce e li rende utili per una vita migliore”. Anche l’esperienza della compagnia nell’UNITALSI è un modo per raddolcire la vita, in qualunque condizione essa venga vissuta. Ed in particolare, coloro che vivono la condizione di disabilità e infermità all’interno del costituendo gruppo UNITALSI di Senise non rappresentano “un problema”, ma un “dono” perché sono l’espressione della Grazia che accoglie e si offre… a chiunque vi aderisca.
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