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Le villanelle napoletane del Rinascimento al Museo Provinciale di Potenza |
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29/11/2013 | Sabato 30 novembre si terrà il primo, grande appuntamento culturale tra quelli in programma da novembre 2013 a gennaio 2014 per celebrare il madrigalista Carlo Gesualdo da Venosa a quattrocento anni dalla sua morte.
Alle ore 19.00 presso il Museo Archeologico Provinciale di Potenza avrà luogo il concerto con strumenti antichi e voce dal titolo Oh Dio ca fusse ciaola dell’Ensemble Chominciamento di gioia (Antonella Tatulli, canto, castagnette; Elisabetta Di Filippo, salterio, percussioni; Olga Ercoli, arpa doppia; Luigi Lupo, flauti dritti e traversi, cromorno;
Luigi Polsini, viola da gamba; Gianfranco Russo, viola da braccio, cromorno, chitarra alla spagnola; Cipriana Smarandescu, spinetta).
Con metamorfosi, metafore e travestimenti, tra colto e popolare, verranno proposte le villanelle della Napoli rinascimentale sotto il dominio spagnolo scritte da alcuni dei più grandi autori dell’epoca come Orlando di Lasso.
A partire dal Cinquecento nella città partenopea si sviluppò un genere musicale che si diffuse con grande fortuna in tutta Italia: la Canzone Villanesca o Villanella alla Napoletana. Queste opere apparentemente non in stile raffinato, ma nate dalla rustica verve popolare, erano accompagnate in origine dal suono di tamburelli e nacchere per poi arricchirsi dei suoni di colascione, liuto, tiorbe, chitarriglie e altri strumenti.
I testi, in un napoletano appositamente popolaresco, utilizzavano il vernacolo anche come forma di identità culturale delle genti partenopee nei confronti del dominio spagnolo, iniziato nel 1503 per mano delle truppe di Ferdinando il Cattolico. In questo significato ideale, con le liriche che, in qualche caso, celavano doppi sensi politici, si riconoscevano un po’ tutte le classi.
La Villanella descrive con semplicità la vita dei quartieri di Napoli utilizzando metafore, proverbi, doppi sensi erotici ed espressioni onomatopeiche oltre ad un continuo gioco di travestimenti, simbolismi e un linguaggio cifrato del testo. Tutti elementi che rendono questo uno dei generi più originali e seducenti della musica del Rinascimento.
PROGRAMMA
Che sia malditta l’acqua, Anonimo secolo XVI
Oh vecchia tu che guardi, Anonimo secolo XVI
Gagliarda del principe di Venosa, C.Gesualdo da Venosa 1566 - 1613
La morte di marito, Anonimo secolo XVI
Boccuccia de nu pierzeco, Velardiniello (?) secolo XVI
Ballo dell’intorcia, Antonio Valente 1520 - 1601
Vurria addeventare, Gianleonardo dell’Arpa(?) 1525 - 1602
Tutte le vecchie so’ maleciose, G.Thomaso Di Majo 1490 - 1548?
Gagliarda napoletana, Antonio Valente 1520 - 1601
Madonna tu mi fai lo scorrucciato, Anonimo secolo XVI
Oh Lucia, Orlando di Lasso 1532 - 1594
La cortesia voi donne predicate, Orlando di Lasso 1532 - 1594
Tarantella Neapoli, Anonimo da A.Kircher secolo XVII
Villanella ch’all’acqua vai, Anonimo secolo XVI
Janni dell’uorto (villanella), Anonimo secolo XVI
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