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A Carbone la settima edizione della festa del Tartufo Bianco |
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3/11/2013 | Un profumo intenso ed avvolgente ha invaso i caratteristici vicoli del centro storico di Carbone: il profumo del tartufo, un odore e un sapore forte che non lascia indifferenti. Un profumo cosi forte e deciso che sembra rappresentare la terra da cui proviene.
E’ giunta ormai alla sua settima edizione la manifestazione che intende valorizzare, far conoscere ma soprattutto certificare un prodotto così pregiato e difficile da trovare e di cui quest’area, quella del Serrapotamo, è ricca. Proprio Carbone sta promuovendo e accelerando il percorso che vuole la certificazione del prodotto con tutti i vantaggiosi benefici che ne potranno derivare. Il Re bianco di Carbone, la qualità di tartufo bianco, ha un sapore più delicato ma un profumo ancora più pungente. E’ stato allestito un mercatino del tartufo bianco del Serrapotamo di Carbone e non solo, il tartufo in generale e il bianco in particolare può aiutare il lancio anche di altri prodotti, che verranno così maggiormente conosciuti. Negli stand ricchi di luci, colori e sapori, era possibile trovare tra i più svariati prodotti agroalimentari del Pollino oltre che dell’artigianato locale. E non solo. Prodotti come il formaggio, presente ogni giorno sulle nostre tavole e il sapone, piuttosto che la salsiccia o la pasta fresca, antichi sapori, che portano a dei prodotti per alcuni quasi magici, ma frutto di perizia e pazienza. Vari, infatti, erano i laboratori del gusto allestiti all’aperto che hanno catturato in particolare l’attenzione dei molti visitatori incuriositi e appassionati del prodotto. L’evento ha riscosso grande successo e partecipazione, dei veri laboratori nei quali scoprire in tempo reale le antiche tecniche di lavorazione dei prodotti locali dall’affascinante caseificazione e infine alla degustazione di formaggi al tartufo. Un altro laboratorio, quello del sapone, con il coriandolo e il tartufo con conseguente dimostrazione della tecnica e della creazione del prodotto. Altrettanto affascinante l’opera delle casalinghe in azione con le “mani in pasta”, intende a realizzare salsiccia al coriandolo e pasta fresca al tartufo preparata con farina di carosella del Pollino. Naturalmente dopo la tecnica, la manualità, la vista e il profumo: il gusto. Tutti alle prese con la degustazione di piatti a base di tartufo bianco del Serrapotamo preparati da rinomati chef. Insomma bisogna assaggiare per credere. Oltre al gusto, resta in ogni caso l’importanza della valorizzazione del prodotto che può naturalmente essere un’importante fonte del tanto auspicato e ricercato aumento del reddito del territorio.
Maria Rosaria Rondinelli
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