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Recensione di “Antipartiti” di Salvatore Lupo

26/10/2013

Nel libro dal titolo “Antipartiti” edito da Donzelli Editore, Salvatore Lupo mette in rilievo che l’esperienza della Repubblica dei partiti riposa su due fondamenti apparentemente opposti, che poi corrispondono ai suoi due momenti inaugurali:
l’uno antifascista, l’altro anticomunista.
Il primo momento è caratterizzato dalla politica di unità nazionale per cui nel 1944 – la Democrazia Cristiana, il Partito Comunista ed il Partito Socialista, insieme agli altri partiti del Comitato di Liberazione Nazionale portano il paese fuori dal fascismo che aveva dominato la scena politica per 20 anni, dalla guerra da esso voluta e persa con esito catastrofico.
Questi partiti sostengono nel 1945 il governo guidato da Alcide De Gasperi , chiedono ed ottengono il voto popolare per l’elezione della Repubblica nel referendum del 2 giugno 1946, formano una netta maggioranza all’Assemblea Costituente che lavora incessantemente per dare al nostro paese una Costituzione garantista.
Poi nel 1947 avviene la scissione tra i tre partiti che in precedenza avevano collaborato per consegnare agli italiani un paese democratico e legalitario.
De Gasperi nel maggio di quell’anno, all’inizio della guerra fredda, esclude dal governo sia i comunisti sia la maggioranza dei socialisti in modo da poter prendere posizione ad occidente.
Nel 1948 la DC ottiene la maggioranza dei voti scongiurando ogni forma di dittatura lungamente propugnata dal Partito Comunista italiano.
Le sinistre comunista e socialista diedero vita al Fronte Comune contrastando duramente il governo De Gasperi il quale in piena crisi economica per le disastrose conseguenze della seconda guerra mondiale, si recò negli USA ed ottenne un prestito.
E grazie al piano Marshall negli anni 50’ ci fu il boom economico che durò oltre un decenio.
Nel 1953 De Gasperi diede le dimissioni da Capo del governo in seguito alla legge truffa e nel 1954 morì.
Con lui finiva anche il centrismo ed al suo posto subentrarono altri leader e nel 1962 per la prima volta dal dopoguerra si costituì il primo governo di Centro Sinistra.
Nella DC un ruolo importante fu svolto da Aldo Moro Amintore Fanfani e per un certo periodo tempo da Giuseppe Dossetti in seguito dimessosi per dissapori con una parte della DC.
Passano gli anni e si arrivano agli anni 70’ che vedono la strategia della tensione causata dal terrorismo nero e rosso, dopo che gli anni 60 sono stati ricordati per tentato Golpe De Lorenzo del1964, e la morte del Capo dello Stato Antonio Segni cui Subentrò Saragat, ed il 1968.
Si è passati agli anni 80’ che hanno visto gli attentati di mafia, la P2 di Licio Gelli alla quale erano iscritte personalità di spicco, alla nomina a capo del governo di Bettino Craxi ed a quelli 90’ caratterizzati dall’inchiesta denominata “Tangentopoli” che ha spazzato via i vecchi partiti e la comparsa per la prima volta di Silvio Berlusconi sulla scena politica animato dal desiderio di cambiare il nostro paese costituendo un movimento FI che vinse le elezioni del 94 ma fu giubilato, poi il governo tecnico di Lamberto Dini e nel 1996 la vittoria del Centro Sinistra con Prodi capo del governo che durò due anni a causa di una congiura di Palazzo nel 98’ fino ad arrivare ad oggi con rovesciamenti di fronte sul piano politico ma con esiti catastrofici, malgrado l’ingresso del nostro paese nell’euro.
La situazione economica ha subito un tracollo nonostante il ritorno di Prodi dimessosi nel 2008, e di Berlusconi.
Con Mario Monti alla guida del paese, che si pensava risolvesse i problemi, la situazione non è migliorata.
Ed a niente sono valse le elezioni di febbraio di quest’anno e la costituzione del governo Letta.
Allora quale sarà il nostro futuro?
E’ difficile rispondere.
Quel che è certo è che i cittadini sono stanchi di questa situazione alla deriva.


Biagio Gugliotta



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