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Bullismo:focus nella Scuola di S. Severino Lucano a cura di Medihospes

5/12/2025

Il 3 Dicembre a S. Severino Lucano, presso la Scuola primaria e Secondaria di primo grado, l’equipe del Progetto SAI del Comune, gestito dalla Cooperativa Medihospes, ha realizzato anche quest’anno la giornata dal titolo “Forti senza violenza: bullismo ed intercultura” giunta alla terza edizione.
Non solo semplice sensibilizzazione ma intervento attivo nel far emergere eventuali vissuti di disagi ad opera di prepotenze nell’ambito dell’istruzione.
Si è pensato quindi ad un “focus group”, ovvero un “sondaggio” alla ricerca di episodi di bullismo che possano esistere nella realtà scolastica del piccolo centro. Agli alunni presenti, sono stati consegnati dei bigliettini su cui poter indicare, in forma anonima, se siano stati vittime di tali esperienze violente o se lo siano attualmente. I pareri raccolti sono stati poi consegnati al corpo docente, che con la Dirigente Scolastica, la Prof.ssa Maria Luisa Longo, hanno preso parte all’iniziativa.

E’ importante avere contezza di episodi che diversamente non verrebbero denunciati. Viene da chiedersi: come mai il fenomeno del bullismo è sempre più attuale tra giovani? Perché i figli dei migranti diventano le figure più vulnerabili? La risposta è che in ogni scuola, ci sono bambini provenienti da altri paesi di tutto il mondo e la loro presenza è in aumento. Nella maggior parte dei casi, sono le vittime più ambite, da chi è prepotente, ignorante, accecato da odio razziale, che spesso è presente nelle famiglie e viene poi “assorbito” dai più piccoli, ed è un sentimento talmente forte al punto di non accettare l’inclusione di non riconoscere che anche i migranti ed i loro figli, siano persone e soprattutto vite umane. Si può dire che l’ignoranza su questi temi è la causa fondamentale. Di fronte a tali fatti è intenzione di Medihospes, offrire una serie di giornate come questa che sensibilizzino sul tema del fenomeno migratorio e possano creare un dialogo con gli studenti, al fine di ascoltare le loro problematiche in merito. Il percorso didattico ha quindi, indubbiamente, un compito cruciale e fondamentale per la formazione della società di oggi e di domani. La conoscenza è l’unica arma per arginare l’odio razziale e la prepotenza.
E’ indispensabile far comprendere agli studenti che ogni cultura è preziosa, può arricchirci e che soprattutto ha dignità e rispetto al pari delle altre.
La diversità, non è mai un pericolo e né un limite per nessuno. Bisogna convivere culturalmente, interagendo gli uni con gli altri. Questo processo prende il nome di Intercultura. E’ necessario il rispetto, l’ avvicinarsi e conoscere usi differenti dai nostri favorendone lo scambio e l’integrazione reciproca. La Scuola ha una grande responsabilità poiché è sentinella attiva di episodi di intolleranze, dopo la famiglia, e nello stesso tempo rappresenta un laboratorio educativo per imparare a vivere in armonia.
Queste giornate, che non sono solo di sensibilizzazione hanno lo scopo di far emergere episodi che potrebbero compromettere l’equilibrio dei più giovani
E’ indispensabile, quindi,ai giorni nostri, formare alla cultura della “denuncia”, intesa come dialogo per confidare un eventuale problematica vissuta. Solo parlandone, si sconfigge la prepotenza, e solamente chiedendo aiuto si può uscire da questo disagio. Da non sottovalutare inoltre, la minaccia del cyberbullismo, che con l’avvento dei social ed il loro utilizzo senza la giusta consapevolezza da parte dei più piccoli, sta creando molte vittime. Purtroppo, infatti, nella maggior parte dei casi, anziché confidarsi e farsi aiutare, una volta caduti nelle trappole via web, le vittime subiscono un vero e proprio “lavaggio del cervello” rendendosi incapaci ed indifesi e in troppe occasioni, spingendosi fino ad atti estremi. Il mondo dell’Istruzione, promuovendo l’interculturalità insegna il rispetto prevenedo il razzismo ed il bullismo, fortemente collegati tra loro, creando un ambiente scolastico più sicuro.
Le parole d’ordine per vivere bene in futuro, sono: Amicizia,Sapere, Intercultura, Inclusione. Solo la conoscenza potrà allontanare ogni forma di discriminazione e violenza.

Rosanna Viceconti




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