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A San Costantino Albanese “Suoni di minoranza”

1/08/2024

Si terrà dal 7 al 16 agosto a San Costantino Albanese (Potenza) “Suoni di minoranza”, il festival sulle musiche delle minoranze linguistiche in Italia. Per essere la prima edizione ha davvero un programma interessante e di prestigio. Tanti i nomi e i gruppi dal profilo internazionale. Un festival sulle musiche delle minoranze linguistiche nel segno di un fondamentale richiamo alle proprie radici che non è mai motivo di chiusura ed esclusione rispetto all’altro ma occasione di incontro e confronto in un processo di arricchimento reciproco. Questo il destino, grandioso e tragico allo stesso tempo, di gran parte delle minoranze linguistiche in Italia – si legge nel comunicato- che, nate il più delle volte a seguito di drammatici avvenimenti politici, si sono fuse con la cultura circostante dando vita a fenomeni del tutto nuovi. Così è stato in particolare per la piccola comunità arbëresh di San Costantino Albanese che, sorta a metà Cinquecento da un insediamento di popolazioni albanesi in fuga dall’invasione ottomana, conserva tratti ed elementi fondamentali della cultura di provenienza ma, allo stesso tempo, si è rivelata così ricettiva e sensibile alle suggestioni e influenze dell’area circostante da risultare anche un’espressione specifica della cultura musicale della Val Sarmento, nel Parco Nazionale del Pollino, in Provincia di Potenza. Da qui l’idea dell’Amministrazione comunale di dare vita a un ambizioso progetto, Il Borgo dei Suoni, che, finanziato dalla Regione Basilicata, ha stretto attorno a sé partner di grande rilievo, come il Club Tenco, l’editore Squilibri, Altipiani eventi e turismo e l’associazione culturale Altrosud che insieme daranno vita a un ambizioso programma di iniziative che prevede, tra l’altro, una scuola internazionale di etnografia audiovisuale realizzata con l’Università di Milano, la realizzazione di un Archivio Sonoro Arbëresh, un ciclo di incontri con autori di grande prestigio sul piano culturale, un concorso per le scuole della regione e molto altro ancora. Il sindaco e l’Amministrazione comunale esprimono tutta la loro soddisfazione per un progetto che vede in cartellone spettacoli di altissimo livello, un progetto che guarda alla storia, alla cultura, alle radici. Un festival in grado di far incontrare musica, canto, parole, ma allo stesso tempo di aprirsi a importanti istituzioni italiane ed estere. Una delle tante carte in grado di creare condizioni favorevoli per una crescita culturale ed economia, facce di una stessa medaglia – ci tengono a sottolineare- che ha incise su ambo i lati lo sviluppo sociale e civile del nostro Comune, del territorio, in un contesto dal respiro nazionale ed internazionale. Si inizia il 7 agosto con “Piano Solo” di Robert Bisha, compositore e musicista di rilievo nel panorama musicale internazionale, autore delle musiche del film La nave (vincitore del David di Donatello), incline ad originali combinazioni armoniche e ritmiche su musiche e strumenti disparati. Bisha presenterà così variazioni del tutto personali, a metà tra il blues e il jazz, su temi arbëresh, con evocazioni di contesti più ampi, tra ritmi balcanici e melodie mediterranee. Contesti più ampi quali le musiche del mondo innestate su ritmi e motivi propri delle diverse minoranze linguistiche presenti in Italia, da Grecanici di Calabria ai Ladini del Friuli, saranno offerti il 10 agosto dall’Orchestra Bottoni, un organico strumentale costituito principalmente da organetti diatonici che, guidato da Alessandro D’Alessandro, si è progressivamente affrancato dalla riproposta di materiale popolare per approdare a una musica più contemporanea, contribuendo al rinnovamento del repertorio dello strumento. L’11 agosto si entra nel vivo delle musiche delle minoranze linguistiche con una doppia proposta che dai catalani di Alghero arriva agli arbëresh di Calabria, con Claudia Crabuzza e la Peppa Marriti Band, “Targa Tenco” per il miglior album in dialetto e lingue minoritarie con il suo primo album Com un soldat, Claudia Crabuzza, già voce dei Tazenda e leader dei Chichimeca, ha dato voce alle istanze più profonde della comunità catalana di Alghero in una prospettiva di feconda interazione con la cultura regionale: non a caso il suo ultimo album, Grazia la madre, ha trasposto in musica dieci romanzi del Premio Nobel Grazia Deledda. A seguire, la Peppa Marriti Band, con la loro singolare fusione di rock di chiara impronta americana con la tradizione musicale arbëresh, non priva di risonanze balcaniche, accentuato dall’energico uso del violino. Dalla tradizione riprendono in particolare i canti tradizionali polivocali nei quali veicolano i sentimenti di un popolo italo-albanese. Il 12 agosto è di scena il Canzoniere Grecanico Salentino, fondato nel 1975 dalla scrittrice Rina Durante, il primo e più importante gruppo di musica popolare salentina dove il recupero di ancestrali sonorità che caratterizzano l’intera area si è innestata su un consapevole rimando alla radice grecanica di quella stessa cultura, in un’affascinante e coinvolgente dicotomia tra tradizione e modernità. Gli spettacoli del CGS sono un’esplosione di energia, passione, ritmo e magia, che trascinano in un viaggio dal passato al presente sul battito del tamburello, cuore pulsante della tradizione salentina. Guidato dal tamburellista e violinista Mauro Durante, il CGS ha all’attivo collaborazioni di grande prestigio, da Ludovico Einaudi a Steven Copeland dei Police, e un’intesa attività concertistica nelle più importanti rassegne e teatri internazionali. Il 14 agosto altro colonna portante delle tradizioni musicali italiane come è la Nuova Compagnia di Canto Popolare, il gruppo più longevo della scena musicale italiana e il più conosciuto al mondo che presenterà un’ampia selezione del suo sterminato patrimonio in quella lingua, il napoletano, che sarebbe riduttivo intendere soltanto come dialetto: e non a caso anche la Nuova Compagnia di Canto Popolare con il suo ultimo album ha vinto la Targa Tenco come Miglior Album in “dialetto e lingue minoritarie”. Sul palco, un ensemble di straordinari musicisti, guidati ancora dalla carismatica figura di Fausta Vetere, autentica signora del canto in Italia, che incanterà anche il pubblico di San Costantino Albanese. Il 16 agosto è il turno di Giuseppe Spedino Moffa che darà voce alle istanze ed espressioni della minoranza arbëresh del Molise all’interno di un più articolato omaggio in musica a Eugenio Cirese, realizzato nel suo ultimo album Uauà. Nella comune appartenenza a una stessa cultura e tradizione, del resto, si trovano le ragioni più profonde di un incontro inscritto nella formazione stessa di Giuseppe “Spedino” Moffa, compositore, polistrumentista e cantautore che a San Costantino sarà con la sua band al completo per esaltare ancora un sentimento di appartenenza e identità che si nutre delle differenze e le fa proprie. Con Giuseppe Moffa chiude la prima edizione del festival ma non gli appuntamenti del progetto Il Borgo dei suoni, prevede altri incontri musicali a ottobre e il varo di un concorso per tutte le scuole della regione: “Adotta un canto, scopri una tradizione”, oltre alla costituzione dell’Archivio Sonoro arbëreshë.

Vincenzo Diego



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